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Aria pesante per i nomadi di Catanzaro

 

Dopo l’omicidio dello studente aria pesante a Catanzaro per la comunità rom. Lettera aperta ai cittadini di alcune madri nomadi. Al via la videosorveglianza

05 mar 09 "Uno ha sbagliato non dobbiamo pagare tutti, non siamo tutti gli stessi, come potete giudicarci e condannarci senza neanche conoscerci?". Così una madre Rom, per conto di un gruppo di mamme Rom, in una lettera aperta indirizzata ai catanzaresi dopo l'uccisione del giovane universitario a Carnevale. "Noi donne Rom - è detto nella missiva - ci sentiamo molto vicine al dolore della famiglia del ragazzo morto, sentiamo un grande dolore per la morte di questo giovane ragazzo. Ma non possiamo morire tutti per lo sbaglio commesso da uno. Questo ragazzo ha 17 anni, ha sbagliato e deve pagare lui. I due ragazzi hanno litigato, non si sa da che parte sta la ragione, ed è successo quello che è successo". "L'indiano che dormiva sulla panchina - prosegue la lettera - non dava fastidio a nessuno, gli è stato dato fuoco da tre ragazzi italiani. Adesso tutti gli indiani dovrebbero venire in Italia ed ammazzarci tutti? Oppure gli indiani dovrebbero cacciare tutti gli italiani dall'India?". "Nel popolo Rom - afferma questa madre - ci sono i cattivi ed i buoni, come nel popolo italiano. Ci sono tanti padri che violentano i propri figli, fra noi queste cose non accadono. Bambini violentati da adulti, mogli e madri uccisi dai propri compagni e dai propri figli, tutto questo non succede fra di noi. Non tocca a voi giudicare, tocca al Signore ed ai giudici. Se tutti i civili (italiani) hanno una coscienza vera e propria, che capiscano cosa stanno facendo, ci hanno costretto a stare chiusi dentro per paura, per paura che possa succedere qualcosa ai nostri figli". "Abbiamo paura. - prosegue la donna rom - La notte è il momento peggiore, abbiamo paura che qualche balordo possa venire ad incendiare le nostre case, abbiamo paura di andare a fare la spesa perché siamo guardati male. Alcuni ragazzi rom nei giorni successivi all'omicidio sono stati aggrediti e picchiati. Tutto questo non è giusto, a loro non importa colpire chi ha sbagliato veramente, l'aggressione è nei confronti di tutti noi solo perché rom". "Dovevamo andare a fare la spesa, - è detto nella lettera - siamo dovuti andare insieme tutta la famiglia per paura, mio padre si guardava intorno impaurito, abbiamo fatto la spesa in fretta e furia e siamo tornati a casa. Mio fratello con la moglie che è incinta e i due figli sono venuti a stare da noi per paura. Mia madre è andata a comprare i detersivi da un negoziante che la conosce bene che gli ha chiesto come mai era sola insinuando che i suoi figli preferiscono stare nascosti. Mio fratello è andato a fare una fotocopia ed è stato cacciato fuori". "Io ho paura ad uscire - afferma - perché se dovesse succedermi qualcosa non voglio che i miei parenti possano sentirsi in dovere di difendermi, non voglio che la situazione peggiori, ma così non possiamo più vivere. Abbiamo paura di mandare i nostri bambini a scuola perché non sappiamo come sono trattati dagli altri bambini e dalle maestre". "Per pagare l'errore di uno - conclude la lettera - dobbiamo morire tutti ... se fosse morto il ragazzo rom sarebbe stata la stessa cosa?!!"

Al via la videosorveglianza. Immediata attivazione del servizio di videosorveglianza in città e intensificazione dei servizi di controllo da parte delle forze dell'ordine: sono questi alcuni dei provvedimenti decisi dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di Catanzaro che si è riunito stamani per fare il punto sulle problematiche legate alla presenza della comunità di etnia rom. Alla riunione, presieduta dal prefetto Sandro Calvosa, hanno partecipato i vertici delle forze dell'ordine, il sindaco, Rosario Olivo, e amministratori pubblici. Nei giorni scorsi, le forze dell'ordine, hanno fatto sgomberare alcuni alloggi di edilizia popolare nel viale Isonzo, che erano stati occupati abusivamente da nuclei di etnia rom. Al riguardo, il Comitato ha disposto che funzionari dell'Aterp, insieme ad appartenenti alle forze dell'ordine messe a disposizione dal questore Arturo de Felice, effettuino da subito una ricognizione negli appartamenti di Viale Isonzo per verificare quale è la situazione attuale. Nella stessa zona, il Questore ha disposto l'intensificazione dei controlli che ha già portato ad un primo risultato: gli appartamenti sgomberati nei giorni scorsi non sono stati nuovamente occupati. Dalla riunione del Comitato è anche emersa la necessità di accelerare l'iter del concorso per l'assunzione di 30 nuovi vigili urbani con criteri innovativi e trasparenti. Inoltre è stato deciso un intervento più intenso dell'assessorato comunale ai Servizi sociali, d'intesa con l'ufficio minori della Questura, sui fenomeni di devianza minorile. Il Prefetto, infine, proporrà al ministero dell'Interno di inviare a Catanzaro un'aliquota del reparto mobile della polizia, di stanza a Reggio Calabria, da impiegare in compiti di vigilanza

 

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