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Procure scoperte, giustizia al collasso

Procure senza PM, giustizia al collasso. A Reggio scopeti il 100% dei posti da sostituto

15 feb 09 Sinora sembrava soltanto uno spettro: ma la prospettiva di procure senza più magistrati per condurre le inchieste e rappresentare l'accusa nei processi sta diventando realtà. Alla procura per i minorenni di Caltanissetta e a quella di Reggio Calabria i posti scoperti hanno raggiunto il 100%, il che vuol dire che in questi uffici ormai c'é solo il procuratore capo e nessun sostituto. A rivelarlo sono gli ultimi dati del Csm sui posti vacanti negli uffici requirenti aggiornati al 10 febbraio scorso. Il problema non riguarda solo il Sud, ma anche tanti uffici requirenti del Nord che hanno raggiunto vuoti di organico da allarme rosso. Se a Gela le scoperture sono pari all'80%, Pavia e Alba hanno raggiunto il 75%, come Enna e Patti; Gorizia è al 60%, appena al di sotto di Nicosia. Ragusa e Nuoro (67%). E in tutta Italia sono più di una ventina le procure nelle quali manca almeno la metà dei magistrati previsti in organico. La ragione del fenomeno è che sinora i posti vuoti nelle procure venivano coperti con l'invio di magistrati di prima nomina; una soluzione diventata impossibile da quando è stato introdotto il divieto di assegnare le toghe a inizio carriera a funzioni penali monocratiche, come quelle di pm o di giudice fuori da un organo collegiale.

Procuratore Lotti (Gela) “Intervenire o sarà disastro”. "Di fronte a una situazione disastrosa generalizzata è doveroso un intervento urgente". Il procuratore di Gela Lucia Lotti parla del problema delle scoperture di organico nelle procure e degli effetti che è destinato a produrre se non si troverà subito un rimedio e si arriverà alla paralisi. "Bloccare un ufficio di procura significa non poter esercitare l'azione penale e dunque non poter perseguire i reati e dare tutela a chi ne è stato vittima. E senza pm da mandare in udienza si bloccheranno anche i processi". La sua procura ha una scopertura dell'80%, mitigata dalla presenza di due magistrati "in prestito" da uffici requirenti di altri distretti giudiziari. Il problema qui potrebbe esplodere tra qualche mese, quando andrà via un sostituto , se le due applicazioni non saranno rinnovate e non ci saranno nuovi arrivi. Come d'altra parte sta avvenendo in altri uffici giudiziari: 'penso a Enna, Ragusa, Caltanissetta, ma anche a Pavia e molte altre procure del centro nord oltre che di Sardegna e Calabria ''. E significherebbe vanificare anche il lavoro fatto in questi anni e che ha reso la procura di Gela 'un ufficio che marcia a regime, dove si respira un'aria di normalità".Un lavoro a cui hanno dato un rilevante contributo proprio i magistrati di prima nomina, a cui oggi sono precluse le funzioni di pubblico ministero. Un divieto che è un ' vero paradosso visto che i buoni risultati di efficienza nelle sedi cosiddette sedi disagiate sono stati ottenuti proprio grazie a quei magistrati. In linea teorica la scelta di non consentire loro di svolgere funzioni di p.m. e monocratiche penali puo' essere comprensibile - dice Lotti- ma bisogna tener conto che non ci sono più i giudici ragazzini: da quando il concorso di accesso è diventato di secondo grado, l'età di ingresso si è spostata oltre i 30 anni e spesso si arriva in magistratura dopo aver fatto altre esperienze professionali oltre che un lungo tirocinio". Se a Gela per ora il problema non è esploso, diversa è dunque la situazione a breve termine: 'effetti gravissimi si avvertono gia' a Enna, Caltanissetta e Ragusa, dove ci sono difficoltà a far fronte agli impegni dibattimentali".

Palamara “Così si fermano indagini su clan e violentatori”. Ci sono ormai procure, come quelle per i minorenni di Caltanissetta e Reggio Calabria in cui non c'é nemmeno un sostituto,ma solo il capo dell'ufficio. E altre, come quella di Gela, dove l'unico sostituto presente su di un organico di cinque persone, sta per andar via, assieme a due colleghi 'prestati'' temporaneamente da altri uffici giudiziari. Annunciato da tempo dall'Associazione magistrati, il rischio chiusura per diversi uffici requirenti sta diventando realtà, e non solo nel Mezzogiorno, visto che le procure di Pavia e Alba sono nella stessa situazione che si registra ad Enna: su 4 sostituti previsti ce n'é uno solo in servizio. E i prevedibili effetti saranno devastanti. 'Non solo sara' impossibile indagare e fare i processi alle grosse organizzazioni criminali -spiega il presidente dell'Anm Luca Palamara- ma anche ai responsabili di reati comuni di allarme sociale, dalla pedofilia alla violenza sessuale. E dunque se si va avanti così, si arriverà allo sfascio totale". Che ormai si stia arrivando alla paralisi lo dice l'elenco dei posti senza titolare negli uffici requirenti pubblicato dal Csm e aggiornato al 10 febbraio.Dati impietosi: se la scopertura é già del 100% nelle procure per i minorenni di Caltanissetta e Reggio, alla procura di Gela (che ha vacanze pari all'80% per ora mitigate dalle due applicazioni) si sta arrivando allo stesso risultato. Percentuali da brivido anche per le procure di Enna e Patti (75%, mancano in ogni ufficio 3 sostituti su 4), Nicosia, Ragusa e Nuoro (67%). E in tutta Italia sono oltre una ventina le procure nelle quali manca almeno la metà dei sostituti previsti. Tanti gli uffici del Nord con scoperture da allarme rosso :se Pavia e Alba sono al 75%, Gorizia è al 60%; mentre Vercelli, Aosta, Crema, Casale Monferrato, e Brescia (procura per i minori) sono tutte al 50%. . Spesso i numeri nascondono realtà ancora più gravi, visto che non tengono conto delle toghe in aspettativa o in permesso per maternità. A Tempio Pausania la scopertura, secondo i dati del Csm, è del 50 %, ma in realtà in servizio "c'é solo il procuratore capo" riferisce Paolo Auriemma, presidente della sezione romana dell'Anm.E anche alla procura ordinaria di Caltanissetta la situazione sarebbe più tragica di quello che dicono le cifre ufficiali (44% i posti vacanti). La ragione del problema è che sinora le carenze nelle procure venivano colmate con l'invio dei magistrati di prima nomina, ora impossibile, visto il divieto di assegnare le toghe che hanno appena superato il concorso a funzioni monocratiche, come quelle di pm o di giudice fuori da un organo collegiale." E' incredibile che sia stato impedito ai magistrati di prima nomina di svolgere funzioni monocratiche penali - dice Auriemma che segnala il paradosso per cui una toga a inizio carriera può invece nel settore civile decidere da sola su questioni delicate e disporre persino il sequestro di un'azienda - Questa bomba ad orologeria ben programmata sta creando le condizioni di un reclutamento straordinario". Il problema - secondo i magistrati che chiedono di mitigare il divieto e che ora pensano anche a forme di protesta per far sentire la loro voce- non si risolve né con gli incentivi previsti per chi va nelle sedi disagiate, né con i trasferimenti d'ufficio, cioé 'd'autorità . "E' immaginabile una valanga di ricorsi al Tar" prevede a proposito degli spostamenti forzati Fiorella Pilato, presidente della Terza Commissione del Csm, che segnala come la norma sui giovani magistrati stia creando 'disfunzioni'' anche nei tribunali, costretti a 'rimozioni di massa dei giudici civili piu' esperti , da riconvertire al settore penale, per far posto ai magistrati a inizio carriera" .

ANM “Si va verso lo sfascio”. "Si rischia la paralisi degli uffici di procura soprattutto al Sud e se si va avanti così si arriverà allo sfascio totale". Il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Luca Palamara rinnova l'allarme per i vuoti negli organici delle procure alla luce degli ultimi dati raccolti dal Csm. "Così - sottolinea - non solo sarà impossibile indagare e fare i processi alle grosse organizzazioni criminal, ma anche ai responsabili di reati comuni di allarme sociale, dalla pedofilia alla violenza sessuale". L'Anm aveva posto il problema da tempo al governo chiedendo di mitigare il divieto assoluto di inviare nelle procure i magistrati di prima nomina, ma senza trovare ascolto. E ora Palamara, che non crede che la questione si possa risolvere con gli incentivi per chi va nelle sedi disagiate né con i trasferimenti d'autorità, dice:"siamo molto preoccupati; adotteremo tutte le iniziative possibili, compreso il ricorso a forme di protesta, per far sentire la nostra voce"..

 

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