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La Calabria non è terra di frodi

De Rose (Confindustria) “La Calabria non è la patria delle frodi”

10 feb 09 "Quanto affermato da Isaia Sales sul 'Corriere economia' di ieri non fa altro che confermare ciò che da più tempo vado affermando: non è il Mezzogiorno e nemmeno la Calabria la patria delle frodi". Lo sostiene, in una nota, il presidente di Confindustria Calabria, Umberto De Rose. "Al centro-nord, in realtà - aggiunge De Rose - si registra una percentuale significativamente più elevata di truffe finanziarie legate in modo particolare all'agricoltura ed alla 488. In maniera estremamente documentata Sales smentisce clamorosamente tutti coloro i quali, magari per ingenuità o disinformazione, si stanno rendendo strumento involontario di una politica tesa a sottrarre risorse destinate alle aree sottosviluppate a favore di quelle forti del Paese. Smentite anche tutte quelle frettolose affermazioni basate sull'assunto secondo il quale il mezzogiorno e la Calabria sono terra di 'imbroglio'". "Peraltro - afferma ancora De Rose - le frodi consumate in Calabria sono riferibili, nella gran parte dei casi, ad imprenditori di altre aree del Paese che utilizzano gli aiuti nel Mezzogiorno secondo la perversa logica del 'prendi e fuggi'. Dati recenti confermano anche come l'Italia sia 'solo' al quinto posto in Europa per numero di frodi preceduta da Paesi, da sempre ritenuti virtuosi, come la Germania, l'Olanda, la Spagna ed il Regno Unito e come il fenomeno stia crescendo in maniera esponenziale nei paesi dell'Est". "Tutto dunque 'luogo comune'? Certamente no - prosegue De Rose - ma gli imprenditori calabresi non sono differenti, come li si vuol fare apparire, da quelli del resto d'Italia o, ancor meglio, da quelli più mitteleuropei. Ed allora è fuor di dubbio come sia necessario riflettere di più e meglio sulla serietà e la correttezza dell'imprenditoria regionale e, perché no, anche su quella di alcuni settori dell'Amministrazione regionale. L'analisi di Sales conferma quindi che sul versante dei fondi comunitari è giunto il tempo di smetterla con l'automatica traduzione che fondi comunitari è sinonimo di attivazione ed invasività della criminalità. Se solo imparassimo a farci meno del male, forse riusciremmo a far risaltare le cose positive che si riescono, anche con grande fatica, a realizzare nella nostra terra. I 'prenditori' rimarranno certo e sempre 'prenditori', ma gli imprenditori sono sicuramente un'altra razza".

 

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