HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

    Condividi su Facebook

Processo sulla morte di Federica Monteleone

 

 

Processo morte Federica, il perito “si poteva salvare” e punta il dito contro l’anestesita

16 di 09 Federica Monteleone, la sedicenne morta nel 2007 dopo un black out nella sala operatoria dell’ospedale di Vibo Valentia nella quale era sottoposta ad appendicectomia, se avesse ricevuto un intervento adeguato entro 3-4 minuti dalla crisi “ripristinando condizioni ideali con un massaggio cardiaco ed una corretta ossigenazione, avrebbe avuto ripristinate le funzioni vitali”. A dirlo è stato Arcangelo Fonti, consulente medico-legale di parte civile per la famiglia di Federica, deponendo oggi al processo per la morte della ragazza che si sta celebrando davanti al Tribunale di Vibo Valentia. Secondo il consulente, Federica non ha avuto un collegamento adeguato con l’ossigeno e, probabilmente, ha avuto una brachicardia protratta che non ha consentito al sangue di circolare correttamente e di raggiungere il cervello. “La brachicardia – ha detto il perito – difficilmente può derivare da una scarica elettrica mentre più verosimilmente è riconducibile ad uno stato di ipossia che, secondo me, può essere stato provocato da una erronea intubazione o da una erronea somministrazione del gas anestetico volatile”. Secondo il perito, inoltre, il danno cerebrale subito da Federica, probabilmente non è giunto dopo il ritorno della luce, ma prima ancora del black out era già in condizioni di ipossia. Per il perito, infine, “la condotta dell’anestesista non è stata adeguata anche sotto il profilo terapeutico per la mancata somministrazione di alcuni farmaci”. Dopo Fonti, ha deposto un altro perito medico legale della famiglia, Vannio Vercillo, secondo il quale ha affermato che “non ci sono elementi per dire che l’ustione riscontrata sulla gamba di Federica sia stata prodotta da un scarica elettrica anzi si può escludere”. Il processo è stato rinviato al 14 gennaio prossimo.

Cerca con nell'intero giornale:

-- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti