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Tagli alle scuole
Tagli alle scuole, al nord record di precari. In Calabria tagliati 416 istituti 08 set 08 Il Nord, in tutti i gradi di scuola, detiene il primato nell'utilizzo dei docenti precari. E' quanto emerge da una ricerca della Uil scuola presentata in occasione della sua settima conferenza di organizzazione che si è aperta oggi a Fiuggi. La "razionalizzazione" della scuola invocata dal ministro Gelmini, secondo la Uil scuola, in realtà "é in corso nella scuola da 10 anni" visto che - fa notare - "il numero delle scuole è rimasto sostanzialmente invariato, il numero degli studenti aumenta sensibilmente mentre il numero di docenti cala costantemente". I docenti in condizioni di precarietà lavorativa - rileva l'indagine - sono 115 mila (il 16% circa) e il personale Ata (ausiliari, tecnici, amministrativi) precario raggiunge quota 80 mila. Il numero di ore di insegnamento è il più alto del mondo - addirittura circa il 20% in più della media dei paesi Ocse - e ogni anno siedono tra i banchi 70 mila nuovi studenti non italiani. Commodari “In Calabria tagliati 416
istituti”: "Il centro destra liquida la scuola
pubblica". A sostenerlo, in una nota, è Pino Commodari,
del Comitato politico nazionale di Rifondazione comunista, facendo
riferimento al taglio di posti di insegnante annunciato dal Governo.
Riguardo la situazione della Calabria, Commodari rileva come "nella
sola provincia di Catanzaro ci saranno 653 posti in meno per i docenti
e 404 per il personale Ata. Vi sono poi i danni prodotti dall'accorpamento
delle scuole con meno di 600 alunni. In Calabria si prevede un taglio
di 416 scuole. E' del tutto evidente il danno economico, sociale e
culturale per i piccoli comuni ed il grave disagio per le famiglie.
Siamo di fronte alla negazione ai precari della stabilizzazione in
quanto saranno i primi a perdere il posto". "Il Partito
della Rifondazione comunista - dice ancora Commodari - ritiene che
bisogna dire no ad una scuola più povera per i poveri. E' necessario
al contrario destinare più investimenti, garantire personale
stabile, avere aule sicure ed accoglienti, fornire attrezzature moderne
ed efficienti. Facciamo appello a tutti i cittadini, alle forze politiche
democratiche, agli insegnanti e a tutto il personale della scuola,
agli studenti, ai genitori, agli intellettuali perché facciano
sentire la loro voce per la difesa ed il rilancio della scuola pubblica"
Corbelli “Consiglio Provinciale di Cosenza contro i tagli”. Il leader del movimento Diritti civili e consigliere provinciale, Franco Corbelli, secondo quanto riferisce un comunicato, ha chiesto, con un ordine del giorno urgente la convocazione in seduta straordinaria del Consiglio provinciale di Cosenza per affrontare "l'emergenza scuola in Calabria, dopo i tagli ingiustificati e indiscriminati degli istituti e dei precari, posti in essere dal Governo". "Corbelli - prosegue la nota - invita anche gli altri Consigli provinciali e il Consiglio regionale a convocare subito le rispettive Assemblee per respingere questo attacco alla scuola, quella calabrese in particolare e per concordare e promuovere comuni iniziative istituzionali e di lotta". "In Calabria - aggiunge il comunicato - con il decreto approvato dal Governo saranno tagliati quasi duemila insegnanti precari e soppresse circa 500 scuole. Un autentico massacro! Una scelta assolutamente ingiustificata e immotivata che butta in mezzo ad una strada, insieme alle loro famiglie, duemila insegnanti, precari da una vita. La Calabria è in assoluto la regione più penalizzata dai provvedimenti indiscriminati del Governo. Basta vedere le cifre e fare qualche confronto con altre regioni per avere conferma di questa penalizzazione e discriminazione". "Un esempio eclatante e significativo. - è detto nella nota - La Lombardia, che conta un numero di abitanti quasi cinque volte superiore a quello della Calabria, perderà 232 scuole. La Calabria invece vedrà soppresse 416 scuole, subito, più quelle destinate a scomparire nei prossimi anni. Per fermare questa strage di scuole e posti di lavoro occorre una forte reazione istituzionale, sindacale, politica e popolare. Le Istituzioni devono iniziare a muoversi, sostenendo la battaglia dei precari calabresi". "Insieme alle proteste di piazza, - prosegue la nota - che Diritti civili promuoverà e sosterrà, è importante che ci siano anche le iniziative istituzionali per respingere questo attacco indiscriminato al mondo della scuola". "E' una situazione grave, inaccettabile, - afferma Corbelli - in molti casi, drammatica, i preannunciati tagli di 87 mila insegnanti nella scuola, nei prossimi tre anni, in tutto il Paese, una aggressione alla scuola e agli insegnanti che deve essere assolutamente respinta. Il Governo, mentre penalizza anche gli insegnanti dei ragazzi diversamente abili, tenta poi di riformare la scuola con le ridicole trovate del ritorno del voto in condotta, del maestro unico alle Elementari e del grembiulino per i bambini". "Siamo di fronte - conclude Corbelli - ad un Governo che continua a penalizzare le categorie più povere e deboli del Paese e adesso anche gli operatori del mondo della scuola e i ragazzi portatori di handicap. La Calabria, la regione più penalizzata, deve subito reagire a livello istituzionale e popolare, deve scendere in piazza".
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