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Dati negativi per gli studenti calabresi

 

Dati negativi per gli studenti calabresi: il 22% non ama la matematica. Cersosimo “Eliminare le mediocrità”. Sui tagli interrogazione in Parlamento

17 set 08 "Il 22,1% degli studenti calabresi non ha le competenze di base in ambito matematico, contro l'8,6% dei Paesi Ocse". A sostenerlo è il direttore dell'Ufficio regionale scolastico, Francesco Mercurio, che ha presentato stamani il nuovo anno scolastico. All'incontro, che si è svolto nella sede dell'Ufficio scolastico regionale a Catanzaro Lido, ha partecipato anche il vicepresidente della Giunta regionale, Domenico Cersosimo, che ha commentato le cifre relative agli ultimi tre anni. Secondo l'indagine Ocse-Pisa 2006, inoltre, il 14,3% degli studenti calabresi sono "poveri di competenze" nella lettura e nella comprensione del testo, contro una media dei Paesi Ocse del 7,1%. La percentuale degli studenti del sud che si sono laureati in matematica, scienze e tecnologie, è dello 0,7%, a fronte dell'1,1% della media nazionale e del 2,50% della media dei Paesi Ue. Le rilevazioni statistiche dell'ente regionale evidenziano, nell'ultimo triennio, un calo costante di alunni frequentanti, che si sono ridotti dai 325 mila del 2006-2007 ai 314 mila 573 dell'anno appena cominciato. La percentuale delle interruzioni di frequenza nelle scuole calabresi è passata dal 2,3% al 2,7% negli ultimi due anni, con punte del 3,3% a Crotone nel 2006-2007 e a Catanzaro nel corso dell'anno successivo. "I dati - ha detto Mercurio - mettono in luce il deficit di competenze dei ragazzi calabresi, ma anche le carenze strutturali degli edifici. Sono infatti 938 gli istituti che accusano problemi su un totale di 1.804 (i dati di 257 edifici non sono pervenuti). Stando ai dati del 2005-2006, inoltre, in 823 istituti sono presenti delle barriere architettoniche". Una consolazione per la regione arriva dalla percentuale degli studenti delle scuole di secondo grado ammessi agli esami di stato. Il 97,5% fatto registrare dalla Calabria, infatti, supera di quasi due punti il dato nazionale. Anche la percentuale degli studenti di secondo grado che si sono diplomati lo scorso anno, vede la Calabria al di sopra della media nazionale, con un 99% contro il 97,5% del dato italiano. Il 10,3% dei diplomati ha conseguito il massimo dei voti, mentre il 2,2% degli studenti calabresi si è laureato con 110 e lode. "I dati da cui partiamo - ha aggiunto il direttore dell'Ufficio scolastico regionale - non sono certo positivi e mettono in luce delle carenze. Devo ammettere, però, che il lavoro che stiamo portando avanti con la Regione e con l'assessore Cersosimo mi fanno essere ottimista per il futuro. Ci sono idee chiare, tanta voglia di fare e priorità comuni con le istituzioni regionali". "La conferma di questa produttiva collaborazione - ha proseguito Mercurio - c'é il progetto che vogliamo presentare oggi e che partirà da quest'anno. Si tratta dell'istituzione di gruppi di lavoro, formati da personale docente e di questo Ufficio scolastico, che analizzino la situazione delle scuole calabresi. Questo gruppo di persone valuterà i risultati conseguiti dagli istituti in undici ambiti precisi, tra cui l'apprendimento di base, le lingue straniere, la dispersione scolastica, l'integrazione dei diversamente abili, l'adeguamento delle ifnfrastrutture, l'obbligo formativo e la dimensione europea dell'educazione". "Questa equipe regionale - ha detto ancora Mercurio - sarà di supporto alle scuole per la formulazione e l'attuazione dei progetti, elaborerà le linee guida che tutti dovranno condividere e acquisirà i dati che permetteranno, alla fine dell'anno, di stilare una valutazione del lavoro svolto dagli istituti". "Ripartiamo con queste nuove iniziative - ha concluso Mercurio - decisi a porre i ragazzi e le loro famiglie al centro di qualsiasi scelta decideremo di fare".

Cersosimo “Cambiare il contesto per eliminare la mediocrità”. "Bisogna cambiare il contesto in cui opera la scuola perché siamo in una regione in cui la mediocrità è diventata sistema". A sostenerlo è il vicepresidente della Giunta regionale, Domenico Cersosimo. Cersosimo, partecipando stamani alla presentazione del nuovo anno scolastico, che si è svolta nella sede dell'Ufficio scolastico regionale a Catanzaro Lido, ha commentato i dati relativi alla partenza del nuovo anno illustrato dal direttore dell'Ufficio scolastico, Francesco Mercurio. "Da anni - ha detto Cersosimo - la scuola è fuori dall'agenda politica di questa regione e per questo si vive in una stato di inconsapevolezza della situazione e dei rimedi da mettere in atto. Solo dalla scuola può partire la ricostruzione della Calabria. Accendere un faro sulla scuola calabrese significa accendere un faro sul futuro. Nonostante sia stata devalorizzata negli ultimi anni, la scuola resta la prima agenzia di cittadinanza". "Ciò che questo governo regionale sta cercando di fare - ha aggiunto - è un investimento contro la politica e le sue logiche. La politica, infatti, guarda al ritorno immediato, ad una corrispondenza rapida tra voti e decisioni da prendere. Noi, con l'aiuto dell'Ufficio scolastico, vogliamo guardare oltre, anche se gli eventuali successi del nostro lavoro si vedranno quando forse governeranno altre persone al nostro posto. Ciò che ci interessa, però, è che gli studenti di oggi siano capaci di praticare la legalità quando termineranno gli studi ed entreranno nel mondo del lavoro. Non basta che pensino sia una cosa giusta metterla in atto, così come non basta aumentare le ore di educazione civica nelle scuole". "Se ci accorgiamo - ha proseguito Cersosimo - che, spostando uno stesso docente dal sud al nord, questi diventa più efficiente e migliora qualitativamente, allora vuol dire che è il nostro sistema che va cambiato. Significa che siamo in una situazione in cui ci sono delle mediocrità che impediscono a quelle punte di eccellenza, che pur ci sono, di permeare il tessuto, imporsi e diventare modello di riferimento. E in questo ambito considero molto efficace la decisione del Governo di individuare e premiare i docenti e gli impiegati meritevoli. La speranza è che, assicurando inizialmente un maggiore guadagno, i viziosi diventino virtuosi, in modo da poter cambiare la mentalità e, col tempo, ottenere lo stesso risultato pur senza gli incentivi". "I provvedimenti della Regione - ha concluso Cersosimo - sono già tanti e tutti in questa direzione. Stiamo investendo tanti fondi ed energie nella scuola e continueremo a lavorare su questa strada, nella speranza che il tempo ci dia ragione".

Borrello “Cersosimo non faccia il sofista”. La scuola chiede concretezza nella soluzione dei problemi, invece si "risponde con sofismi". Lo afferma, in una nota, il vice presidente del Consiglio regionale, Antonio Borrello. "Siamo giunti - scrive Borrello - alle espressioni svolazzanti del tipo: prospettive sincroniche, ossessioni comparative, fallacie narrative". "Davvero - prosegue - qualcuno crede che l'azione del Governo ai danni della scuola calabrese potrà essere respinta così? Invece di occuparci dei problemi della scuola con la concretezza che il caso richiede, la pazienza necessaria e il puntiglio giusto, siamo scivolati nella retorica". "Le scuole calabresi - aggiunge Borrello - chiedono, nella valutazione dell'ampio ventaglio di questioni sollevate, concretezza e azioni, ma l'assessore al ramo della Regione risponde con un mucchio di sofismi. Insomma, il classico scaricabarile. La gravità è che sotto il vestito non c'é niente". "Mi riferisco - afferma - alle frasi scritte e pronunciate dal vicepresidente della Giunta che è anche, così almeno sembra, assessore alla Pubblica istruzione. Il quale, intervenendo all'apertura dell'anno scolastico, anziché fare il punto sui rischi di chiusura per moltissime scuole dei piccoli comuni, sulla deficitaria edilizia scolastica e, più in generale, sull'assenza di relazione fra la scuola e il mondo del lavoro, proponendo soluzioni, idee-forti e percorsi legislativi e amministrativi, si è lanciato in un'analisi prolissa per cui tutti sono responsabili e nessuno lo è". "Non si può essere - dichiara - osservatori distaccati quando, da tempo, si occupano ruoli politici di primo piano, anche se l'investitura viene dall'alto e non dal consenso elettorale. In questa funzione, i Comuni le cui scuole sono a rischio, gli alunni e i genitori degli stessi, i professori compresi quelli di sostegno, pretendono, da chi rappresenta il Governo della Regione, non auguri generici a fare bene, ma indicazioni dettagliate su come sia possibile costruire una scuola migliore, dignitosa ed efficiente". "I calabresi - conclude Borrello - non hanno bisogno di sentirsi dire 'che essere ultimi nella scuola e' peggio che essere ultimi per redditò, perché, se cosi fosse, avremmo ridotto un importante incarico di governo a un ruolo del tutto inconcludente"

Sui tagli interrogazione in Parlamento. In Aula a Montecitorio si parlerà dei problemi della scuola. Lo rende noto, in un comunicato, il deputato del Pd Franco Laratta. "Cinquanta parlamentari, con un'interpellanza urgente, - è detto nella nota - intendono sapere cosa sta succedendo alla scuola italiana, quale sia il progetto del ministro Gelmini e se é a conoscenza delle conseguenze che stanno provocando i suoi provvedimenti su studenti, famiglie e docenti". "In particolare - aggiunge il comunicato - i 50 deputati vogliono sapere dal ministro dell'Istruzione le ragioni dei tagli di 87 mila docenti e 40 mila non docenti, della soppressione di centinaia di scuole dell'obbligo nei piccoli comuni, dell'accorpamento di centinaia di scuole dell'obbligo, della perdita del lavoro per migliaia di precari". 'Il ministro, - afferma Laratta - pur essendo una donna bella ed elegante, si muove come un macellaio facendo a pezzi la scuola, che esce distrutta da una cura forsennata di tagli, privazioni, cancellazioni e soppressioni senza logica. Soprattutto nel sud dove, secondo Legambiente, in Calabria potrebbero chiudere il 92,5% delle materne e il 70% delle elementari''.

Sindacati “Non applicabili i tagli a insegnanti di musica”: I rappresentanti dei sindacati confederali della scuola hanno avuto un incontro con il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Francesco Mercurio, nel corso del quale si è parlato dei tagli di posti di insegnante decisi dal Ministero. Nel corso dell'incontro si è fatto riferimento, in particolare, agli insegnanti di strumento musicale. Secondo i rappresentanti di Flc-Cgil e Cisl e Uil Scuola hanno sostenuto che "i tagli imposti al mondo della scuola non sono applicabili agli organici dello strumento musicale in quanto in antitesi con quanto disposto da una circolare ministeriale secondo la quale in presenza delle condizioni richieste, relativamente alla disciplina dei corsi in questione, vengono mantenuti in organico di diritto i corsi attivati negli anni precedenti". Esistono, dunque, secondo i rappresentanti sindacali, gli estremi legislativi per un'impugnativa agli organi competenti. "Il direttore dell'Ufficio scolastico regionale - secondo quanto riferiscono i sindacati in un comunicato - si è impegnato ad approfondire con i dirigenti degli Uffici scolastici provinciali tale problematica al fine di non mortificare ulteriormente, oltre al personale della scuola, le famiglie e gli studenti calabresi, che si vedrebbero, ancora una volta privati di un diritto sacrosanto quale l'istruzione". "L'amministrazione - prosegue la nota - si è impegnata, inoltre, a convocare a breve le organizzazioni sindacali non appena l'ulteriore approfondimento sarà concluso. Naturalmente, qualora gli esiti dell'approfondimento non dovessero sortire gli effetti auspicati, le parti valuteranno la possibilità di impugnare i provvedimenti nelle sedi competenti".

 

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