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Il 15 aprono le scuole, tra tagli e proteste, in Calabria

 

Tra tagli e proteste il 15 aprono le scuole in Calabria

13 set 08 Lunedì, 15 dicembre, prima campanella del nuovo anno scolastico per la gran parte degli studenti italiani. Si riapriranno le scuole nella maggior parte delle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, provincia di Trento, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto (ma in virtù dell'autonomia scolastica singole scuole hanno già aperto i cancelli, a macchia di leopardo, nei giorni scorsi). In classe anche gli studenti della Capitale e del Lazio (quelli delle superiori il giorno dopo). Un inizio d'anno che sarà accompagnato da un pacchetto di proteste innescate dall'annunciato taglio di cattedre, ma, soprattutto, dal previsto ritorno del 'maestro unico' alla scuola elementare. Una quarantina di istituti romani, per lo più del primo ciclo, in segno di protesta contro le riforme targate Gelmini, lunedì si "vestiranno a lutto": drappi neri alle finestre e fasce nere al braccio delle maestre. E qualche scuola farà anche di più: all' Iqbal Masq (123esimo circolo didattico) genitori e insegnanti occuperanno l'istituto; le lezioni saranno garantite, ma il pomeriggio ci saranno laboratori sui contenuti della riforma. Altre scuole romane hanno già avviato una raccolta di firme da inviare al ministero. Sempre lunedì anche l'Unione degli studenti farà sentire la sua voce di dissenso (no alla reintroduzione del voto di condotta e no ai tagli per i finanziamenti dell'istruzione) con volantinaggi davanti alle scuole e un sit-in davanti al ministero dell'Istruzione. Le contestazioni non si esauriscono con il primo giorno di scuola e a Roma. Martedì 16 settembre a protestare davanti al dicastero di viale Trastevere saranno i Verdi perché - spiegano - "la scuola elementare, tra le poche eccellenze del nostro Paese, sta per essere smantellata con la contro-riforma del maestro unico e migliaia di docenti di ruolo saranno costretti a cambiare le loro sedi con notevoli danni per la continuità didattica". E scioperi sono stati già annunciati dall' Unicobas, per il 3 ottobre, e dai Cobas, per il 17 ottobre. Per il 16 ottobre la Gilda ha annunciato una manifestazione a piazza Montecitorio che sarà preceduta, dal 22 settembre in poi, da assemblee nelle scuole e banchetti informativi allestiti in tutta Italia. I sindacati confederali stanno avviando una campagna di mobilitazione e il leader della Flc-Cgil, Enrico Panini, non ha escluso il ricorso allo sciopero generale. Ma in altre città italiane e dove le lezioni sono già partite da qualche giorno (i ragazzi della Lombardia si sono messi lo zaino in spalla all'inizio di questa settimana), il malcontento si è già tradotto in iniziative di protesta: martedì scorso un centinaio di maestre precarie è sceso in piazza a Napoli, girotondo di prof, genitori e bambini davanti a Palazzo Chigi giovedì scorso all'insegna dello slogan "Non rubate il futuro ai nostri figli", ieri mattina una cinquantina di ragazzi del coordinamento dei collettivi studenteschi milanesi ha occupato gli uffici del provveditorato regionale e maestri parmensi sul piede di guerra per l'annunciato arrivo, stamani, a Noceto del ministro (ma la Gelmini alla fine non è andata). Si godono, intanto, uno scampolo di vacanza gli studenti siciliani che per ultimi riapriranno i libri mercoledì 17.

Costa: Sui tagli il Governo non ha ascoltato le Regioni "Non c'é stato ascolto delle regioni e degli enti locali e non si è verificato con noi l'impatto dei tagli". Lo ha detto l'assessore regionale del Lazio all'istruzione Silvia Costa, in occasione dell'inaugurazione dell'anno scolastico 2008-2009 nell'Auditorium della Conciliazione a Roma parlando delle politiche di governo sulla scuola. Costa, tra l'altro coordinatrice della Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni, ha sottolineato l'impoverimento soprattutto per le elementari e ha proseguito. "E' un momento in cui in Italia la scuola è vista solamente come spesa e non come investimento. Mi sarei aspettata che - ha proseguito Costa - accanto ai tagli che faranno risparmiare al governo 7 miliardi di euro ci fossero anche degli investimenti. Nel Lazio, nonostante le difficoltà finanziarie, abbiamo investito nella scuola 19 milioni di fondi europei per i laboratori e l'informatizzazione di 90 istituti professionali, abbiamo finanziato insieme al ministero del Lavoro, con 44 milioni percorsi, la politica contro la dispersione scolastica e abbiamo realizzato 13 poli formativi"

Corbelli “Chiusure di scuole ingiustificate”. "Revocate subito ingiustificati provvedimenti soppressione scuole in Calabria o chiederò l'intervento della magistratura". Lo afferma, in una nota, il leader del movimento Diritti civili, Franco Corbelli. "Chiedo - prosegue - al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e al direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale della Calabria, Francesco Mercurio, di annullare gli ingiustificati provvedimenti di soppressione di quelle scuole calabresi che hanno tutti i requisiti richiesti". "Ritengo - aggiunge Corbelli - che, senza opportuni e doverosi correttivi alle drastiche e ingiustificate misure taglia scuole, ci siano tutti i presupposti per l'apertura di una indagine da parte di diverse, competenti Procure della Repubblica alle quali chiederò di acquisire tutta la documentazione relativa ai criteri adottati per la cancellazione delle scuole, per la formazione delle classi, delle cattedre". "Valuterò, inoltre, - scrive - l'ipotesi di chiamare a rispondere, anche in sede civile per il risarcimento danni, lo stesso ministro, il direttore regionale e i dirigenti provinciali del Csa per quelle scuole calabresi, ingiustificatamente e immotivatamente, soppresse e per alcune delle quali erano stati quest'anno, da alcune amministrazioni provinciali, finanziati i progetti (per milioni di euro) per la realizzazione di nuovi plessi scolastici che rischiano adesso con la cancellazione degli stessi istituti, di andare definitivamente perduti". "In Calabria, - afferma - la regione più penalizzata dal decreto del ministro Gelmini, stanno per essere soppresse 416 scuole e tagliati quasi duemila posti di insegnanti. Con quali criteri sono state decise queste cancellazioni? Perché alcune scuole pur avendo il numero di iscritti richiesto sono state soppresse? Quanto accaduto è un fatto grave, assolutamente ingiustificato che non solo emargina e discrimina molti comuni, penalizza intere comunità, cancella, di fatto, in molti piccoli paesi, il diritto allo studio, sopprimendo scuole, in attività da mezzo secolo, in modo del tutto ingiustificato". "Alla magistratura, - conclude - se non saranno subito eliminate queste ingiustizie, chiederò di fare chiarezza, di accertare e, nel caso, perseguire eventuali responsabilità, abusi e omissioni d'ufficio"

Mons. Ciliberti “La scuola deve formare”. "La scuola non ha solo il compito di istruire, ma anche di formare". E' quanto scrive l'arcivescovo di Catanzaro, monsignor Antonio Ciliberti, in una lettera rivolta al mondo della scuola. "Mentre inizia il nuovo anno scolastico, - prosegue - sento il dovere e la gioia di rivolgere a tutti un augurio sincero. Innanzitutto ai carissimi allievi perché si impegnino responsabilmente a lavorare in modo sistematico e costante per l'edificazione armonica della personalità, attualizzando la ricchezza della propria identità carismatica". "Questo doveroso augurio - aggiunge mons. Ciliberti - è, inoltre, rivolto a tutte le agenzie educative che sono coinvolte nella formazione delle nuove generazioni. Al primo posto rimane sempre la famiglia, depositaria per amore del più grande dono che Dio può fare all'umanità: la vita. Questo dono va accolto e l'accoglienza comporta l'impegno irrinunciabile della famiglia alla educazione dei figli". "I saperi irradiati - scrive - vanno resi visibili attraverso l'incarnazione nella vita. Per questo Paolo VI poteva affermare che 'la societa' non ha tanto bisogno di maestri saccenti, ma di testimonì. Famiglia e scuola vanno integrate dalla missione dalla Chiesa che ha il compito solidale di collaborare per l'aspetto spirituale dell'integrale formazione dell'uomo". "Il mio augurio - conclude Ciliberti - necessariamente si estende a tutte le istituzioni statali, regionali, provinciali e comunali. So bene che esse hanno innumerevoli compiti, ma, al di sopra di tutto, devono essere solidalmente impegnate a costruire il grande capolavoro dell'umanità che è l'uomo. E' l'uomo che nella perenne attualità del suo dinamismo nella storia costruisce la civiltà, proporzionata alla sua formazione"

 

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