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Maxi blitz dei Ros tra Usa, Italia, Guatemala e Messico

Grande slam dei Ros: Rapporto ndrangheta-narcos, 200 arresti tra Italia, Usa, Messico e Guatemala, 16 eseguiti nel reggino. Sequestrate 16 tonnellate di coca e 57 mln di dollari in contanti. Nel mirino la famiglia Schirripa

17 set 08 I carabinieri del Ros, in collaborazione con Dea e Fbi, hanno arrestato questa mattina oltre 200 persone, nell'ambito di una maxi-operazione condotta tra Stati Uniti, Italia, Messico e Guatemala, nei confronti di una struttura internazionale dedita al traffico di tonnellate di cocaina tra il Sud America, il Nord America e l'Europa. Tra gli indagati vi sono 16 affiliati alla cosca della 'ndrangheta Aquino-Coluccio, egemone nell'area di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria), localizzati ed arrestati a New York e in Calabria. Gli investigatori hanno accertato loro collegamenti con narcotrafficanti del 'Cartello del Golfo', la struttura mafiosa messicana che controlla il traffico della cocaina colombiana verso gli Usa e l'Europa. Le indagini dei carabinieri, avviate nel marzo scorso e coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che ha disposto i provvedimenti di fermo, hanno accertato i ''radicati rapporti" della 'ndrangheta negli Stati Uniti e in Canada, dove il 7 agosto scorso - a Toronto - venne arrestato Giuseppe Coluccio, inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi e già consegnato all'Italia. Inoltre, dopo i collegamenti della 'ndrangheta con i cartelli colombiani, il Ros ha ora individuato quelli con il Cartello del Golfo messicano, che ha un ruolo leader nel narcotraffico internazionale ''grazie ad un'imponente rete distributiva - dicono gli investigatori - e ad un vero e proprio esercito di paramilitari, responsabile di centinaia di omicidi di magistrati, poliziotti e semplici cittadini". Sul fronte italiano, le indagini hanno accertato le modalità di importazione e di riciclaggio del denaro e gli accordi tra le cosche per l'acquisto della droga. Il magistrato titolare del procedimento, Nicola Gratteri, accompagnato da un ufficiale del Ros e da un esperto della Dcsa (la Direzione centrale per i servizi antidroga) si trova negli Usa per coordinare l'intervento, mentre un magistrato statunitense e funzionari delle agenzie americane interessate stanno affiancando i carabinieri in Italia. I particolari dell'operazione verranno resi noti in due conferenze stampa, contemporanee, a Roma, presso la Procura nazionale antimafia e ad Atlanta, negli uffici federali.

Sequestrati 16 tonnellate di coca e 57 mln di dollari. Nel corso dell'indagine italo-americana che ha portato oggi all'arresto di oltre 200 persone accusate di narcotraffico internazionale, denominata "Solare", sono stati sequestrati complessivamente oltre 16 tonnellate di cocaina - a Panama, in Messico e altrove - e 57 milioni di dollari frutto del riciclaggio dei proventi del traffico di droga. Lo riferiscono fonti investigative. Il 'Cartello del Golfo' - la struttura mafiosa messicana che, tramite le sue 'proiezioni' newyorchesi, avrebbe rifornito esponenti della 'ndrangheta - e' ritenuto responsabile del traffico di circa 80 tonnellate di cocaina. Sul fronte italiano, da segnalare il sequestro - l'11 aprile scorso - di una campione di cocaina (3 chili e mezzo) interrata in un bosco di Gioiosa Jonica, parte di un quantitativo maggiore inviato dagli Usa, con aerei commerciali, a due degli indagati di cui è stato differito l'arresto. Il 22 maggio scorso, invece, le indagini del Ros hanno consentito di far intercettare in Olanda 44 chili di cocaina provenienti dal Venezuela e destinati agli Aquino-Coluccio di Marina di Gioiosa Jonica.

I 16 arrestati nel reggino. Sono 16 gli indagati nell'ambito del troncone italiano dell'indagine che oggi ha portato all'arresto di oltre 250 persone per un traffico internazionale di cocaina e per i quali la Dda di Reggio Calabria ha emesso un provvedimento di fermo. Si tratta di Luigi Albanese, 33 anni, di Locri (Reggio Calabria); Maria Teresa Argirò, 41, di Marina di Gioiosa Ionica (Reggio Calabria); Aldo Carmelo Bombardieri, 36, di Gioiosa Ionica; Christopher Antony Castellano, 48, nato negli Usa; Pietro Commisso, 44, di Siderno (Reggio Calabria); Ignacio Alberto Diaz, 40, nato nella Repubblica Dominicana; Javier Guerrero, 33, nato in Paraguay ma domiciliato a New York; Diego Lamanna, 29, di Polistena (Reggio Calabria); Stacey Theresa Minlionica Margolies, 46, nata negli Usa; Pasquale Pugliese, 32, di Siderno; Giuseppe Sansotta, 48, di Marina di Gioiosa Ionica. A questi si aggiungono cinque appartenenti alla famiglia Schirripa, tutti originari di Gioiosa Jonica e Locri: i coniugi Pasquale Schirripa e Teresa Roccisano, di 62 e 60 anni, e i figli Anna Maria, Giulio e Vincenzo, di 36, 37 e 42 anni, questi ultimi due fermati a New York, come Stacey Theresa Margolies, che è la compagna di Angelo, e gli altri cittadini stranieri.

Bunker in casa di uno dei fermati. Intercettazioni. Un bunker è stato scoperto oggi dai carabinieri a Siderno (Reggio Calabria) nell'abitazione di Pietro Commisso, fermato con l'accusa di estorsione nell'ambito dell'inchiesta sul narcotraffico internazionale di cocaina scoperto dai carabinieri del Ros. Commisso, definito negli atti come "esponente di vertice dell'omonima cosca", è stato tuttavia rintracciato fuori dalla sua abitazione. All'interno di questa, dietro ad una parete scorrevole occultata da una rastrelliera per bottiglie di vino, é stato trovato il bunker. Secondo l'accusa, Commisso, "sfruttando il suo 'nome'", avrebbe costretto Pasquale Pugliese, un altro degli indagati, a versargli 15.000 euro. Tutto ciò attraverso "larvate minacce" telefoniche, intercettate dal Ros.
COMMISSO: Se tu per caso qualche notte ti sei sognato che mi puoi fottere i soldi a me... Io solo questo voglio sapere. (...)
PUGLIESE: Se tu pensi questo... guarda... io ho una macchina sola (...) e vale più di 15.000 euro. Io vengo te la intesto e te la lascio, se pensi questo...
Sta di fatto, annotano gli investigatori, che le minacce di Commisso hanno convinto Pugliese a restituirgli immediatamente la somma, così come emerge da un'altra conversazione.
DONNA: pronto
PUGLIESE: Commisso
DONNA: si
PUGLIESE: sono Pugliese siccome devo venire per pagare un fattura volevo sapere se siete aperti fino alle sei...
DONNA: siamo aperti... siamo aperti...
PUGLIESE: ok... dieci minuti e arrivo... il signor Commisso c'é...
DONNA: si si c'è
PUGLIESE: arrivo subito.. salve signora
DONNA: va bene.

Intercettazione tra mamma e figlio: Una mamma confidente del figlio, com'é naturale, ma anche sua complice - con il resto della famiglia - nel traffico internazionale di droga scoperto dai carabinieri del Ros e dall'Fbi: Teresa Roccisano, secondo l'accusa, avrebbe avuto un ruolo di primo piano, fornendo "il proprio costante contributo alla stabilità ed operatività dell'associazione" per delinquere. Nel provvedimento di fermo il nome di Teresa Roccisano in Schirripa, sessantenne di Marina di Gioiosa Jonica, ricorre molte volte nelle intercettazioni con Angelo, uno dei figli, residente invece a New York. Angelo la chiama molte volte: cerca conforto (ha problemi di soldi e i creditori gli stanno addosso), chiede suggerimenti, e la donna assicura entrambi. Un giorno si lamenta con lei di essere pedinato.
Teresa: Si...
Giulio: Che fai?
Teresa: Ehi Giulio... sono qua...
Giulio: Sono venuto a prendere le lettere qua a casa...
Teresa: Si... e com'é?
Giulio: Lo stesso...
Teresa: Ah... girotondi...
Giulio: Si...
Teresa: Non si annoiano il giorno questi cani e cagnolini...
Giulio: Che vuoi fare...
Teresa: E ne hanno di tempo... o pace e bene dell'anima...
Giulio: Che vuoi che ti dica...
Un altro giorno Giulio si risente con la madre Teresa che gli chiede se "i cani vanno appresso alla cagna", riferendosi - dicono gli investigatori - ad eventuali servizi di sorveglianza da parte delle forze di polizia americane. Giulio si preoccupa anche dei creditori calabresi ma la madre lo rassicura, affermando che "loro capiranno che se non si lavora i soldi non glieli possono restituire", con riferimento - sempre secondo l'accusa - a mancate spedizioni di droga. Sempre Giulio Schirripa, insieme alla madre, lo scorso aprile sono stati filmati dai carabinieri nei pressi della loro abitazione di Marina di Gioiosa Jonica mentre il primo interrava una busta prelevata da un magazzino dentro un boschetto: dentro sono stati trovati quasi 3 chili e mezzo di cocaina, ma l'arresto dei due è stato differito per non intralciare l'indagine.
Agli atti c'é anche una telefonata tra Teresa e la sorella, convinta che i figli della prima fossero stati arrestati nel corso dell'operazione 'Old Bridge', compiuta congiuntamente dalla polizia italiana e statunitense lo scorso febbraio.
Teresa: Li hanno presi tutti... tutti... pare erano novanta, novanta... che nemmeno i cani, signore, cosa fanno...
Sorella: Mi sembrava che, visto che dicevi così, che c'erano i tuoi figli...
Teresa: No, no, ma lui... no, no... non è per...

La droga viaggiava per posta. Nel mirino la famiglia Schirripa. Partite di cocaina spedite mensilmente in Calabria attraverso corrieri - via aerea e marittima - o con il sistema delle spedizioni postali. E pagate tramite agenzie di money transfer. E' quanto hanno accertato i carabinieri del Ros nell'ambito dell'indagine 'Solare'. Secondo gli investigatori, in particolare, la cosca della 'ndrangheta Aquino-Coluccio curava i propri 'interessì da New York, nel quartiere di Corona, attraverso una componente affiliata, la famiglia calabrese Schirripa, "incaricata di assicurare le forniture di droga alle cosche jonico-reggine". In una prima fase sono stati verificati i collegamenti tra il gruppo Schirripa e quello di narcotrafficanti ecuadoregni capeggiati da Luis Calderon, detto 'Tio', arrestato il 30 aprile scorso a New York. Dopo l'arresto di Calderon, le cosche jonico-reggine - secondo le indagini del Ros - si sono associate ai narcotrafficanti Christopher Anthony Castellano e Ignacio Alberto Diaz, considerati 'proiezioni' newyorkesi del 'Cartello del Golfo' messicano, responsabile del traffico di decine di tonnellate di cocaina, metamfetamina e marijuana verso gli Usa e l'Europa (Italia, Spagna ed Olanda). Le indagini hanno anche documentato alcuni contrasti con Castellano e Diaz, superati grazie ad un accordo che impegnava le cosche della 'ndrangheta a rifornirsi in futuro esclusivamente dalla struttura messicana. La droga, secondo il Ros, veniva pagata periodicamente al gruppo Schirripa negli Usa dalle cosche coinvolte: per trasferire il denaro all'estero, queste utilizzavano prevalentemente il circuito della Western Union ed una ricevitoria di Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria) riconducibile proprio ad uno dei cognati di Antonio Coluccio, fratello di Giuseppe, il latitante arrestato il 7 agosto in Canada.

In Messico coinvolti i sanguinari “Los Zetas”. Il ruolo "sempre più rilevante assunto dal Messico nelle nuove rotte della cocaina colombiana verso l'Europa" è stato evidenziato dall'indagine 'Solare', che ha portato oggi ad oltre 200 arresti in Italia e in America. L'azione di contrasto al traffico di droga proveniente dalla Colombia, infatti, ha costretto i cartelli fornitori a ricercare nuove aree per lo stoccaggio della pasta di coca destinata ai mercati statunitense ed europeo. Questa opportunità, spiegano gli investigatori del Ros, è stata trovata soprattutto in Messico, dove le organizzazioni di narcotrafficanti, e in particolare il 'Cartello del Golfo', sono risultate in grado di assicurare il necessario controllo del territorio anche attraverso l'impiego di sanguinari gruppi mercenari, come "Los Zetas", analogamente a quanto già accertato nella stessa Colombia, dove la produzione e la prima commercializzazione della droga continua ad avvenire sotto l'egida delle organizzazioni paramilitari Farc e Auc. Proprio alle Los Zetas le indagini hanno attribuito la responsabilità di feroci rappresaglie eseguite prevalentemente in Messico nei confronti di centinaia di potenziali testimoni, presunti informatori, esponenti locali della magistratura, poliziotti impegnati nelle indagini antidroga. Secondo gli investigatori, il Cartello messicano conta su una colossale rete distributiva della droga, composta da circa 1.400 affiliati.

Ministro USA: 507 arresti in totale. La maxi-operazione anti-droga culminata oggi con 200 arresti tra Italia, Usa e Messico, in 15 mesi ha portato a complessivamente 507 arresti e al sequestro di 60 milioni di dollari, 16 tonnellate di cocaina, 450 chili di anfetamine, 9 di eroina e 25 tonnellate circa di marijuana. Lo ha comunicato oggi il ministro della Giustizia Usa Michael Mukasey in una conferenza stampa ad Atlanta, in Georgia, dove ha descritto i dettagli dell'indagine e dell'operazione odierna. L'operazione, chiamata negli Usà Project Reckoning' è stata coordinata dal Dipartimento di Giustizia americano, dalla Dea, l'agenzia antidroga Usa e dall'Fbi con la collaborazione delle autoritàinvestigative di Italia, Colombia, Guatemala, Messico e Panama. Nella conferenza stampa, Mukasey ha ringraziato le autorità italiane per la loro collaborazione. E' stato "un duro colpo per il narcotraffico internazionale, Il 'Cartello del Golfo' è stato in buona parte smantellato "' ha detto Mukasey, senza nascondere ''una grande soddisfazione per gli sforzi fatti dalle autorità americane e da quelle straniere che hanno collaborato", tra cui l'Italia. Allo stesso tempo il ministro ha invitato tutti a non rallentare la lotta alla droga: "Non possiamo fermarci a questo successo, la minaccia dei cartelli di narcotrafficanti è troppo grande, per dominarla è necessaria la collaborazione di tutti", ha aggiunto Mukasey. L'operazione 'Project Reckoning' ha coinvolto Stati Uniti, Messico, Panama, Guatemala, Colombia e Italia, tappe del gigantesco traffico di droga messo in piedi dal Cartello del Golfo. L'Italia, in particolare la Calabria, era e probabilmente è ancora il terminale finale di un commercio che parte dalla Colombia e ha il suo epicentro in Messico, dove i narcotrafficanti avevano il controllo di varie zone. Al Cartello è stato imputato anche il traffico di armi e auto, il riciclaggio illecito di centinaia di milioni di dollari e alcuni rapimenti e omicidi. I presunti leader, Ezequiel Cardenas-Guillen, Heriberto Lazcano-Lazcano e Eduardo Costilla- Sanchez sono stati arrestati. Oggi è stato sferrato il colpo più duro, con 200 arresti, 175 negli Stati Uniti. Il sostituto procuratore distrettuale antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri ha voluto sottolineare come "l'operazione sia un perfetto esempio di ciò che in Europa consideriamo un'operazione anti-droga".

PM Pignatone “Impressionano i rapporti tra ndrangheta e Narcos”. ''Desta impressione il rapporto strettissimo tra personaggi della 'ndrangheta calabrese, e i grandi narcotrafficanti messicani e colombiani. E' la dimostrazione della pericolosità della 'ndrangheta, in grado di arrivare da piccoli paesi calabresi in tutto il mondo con estrema facilita'. Così il procuratore distrettuale antimafia di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone ha commentato i risultati dell'operazione 'Solare', durante un incontro con i giornalisti alla Procura nazionale antimafia, presenti anche rappresentanti della Dea (Drug enforcement administration) e della Direzione centrale per i servizi antidroga. Anche per il colonnello Mario Parente, vicecomandante del Ros dei carabinieri, si tratta di un'operazione complessa e di estrema importanza, con cifre da capogiro, tonnellate di cocaina e milioni di dollari sequestrati. Ma soprattutto "l'indagine - ha detto - conferma la centralità della 'ndrangheta nel panorama del narcotraffico internazionale. Un'operazione - ha aggiunto - resa possibile grazie alla strettissima collaborazione internazionale". I carabinieri del Ros in un anno e mezzo di indagini sono stati infatti affiancati dalle agenzie investigative statunitensi Fbi, Dea e Ice.

Procuratore Grasso “Confermata l’intuizione di Falcone”. Un'operazione "importante che conferma l'intuizione di Giovanni Falcone che per primo aveva posto nella collaborazione con gli Usa un punto di partenza per colpire la criminalità organizzata". Così il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, commenta l'operazione congiunta tra Italia, Stati Uniti e Messico che ha smantellato una struttura dedita al traffico di tonnellate di droga. Secondo Grasso è dunque necessario collaborare in maniera "ancora più forte per combattere queste organizzazioni criminali: oggi - ha aggiunto - con gli Usa i rapporti sono buoni e faremo altre importanti operazioni insieme". Ed è anche indubbio, secondo il procuratore, che "c'é ancora tanto da fare sul territorio ed è chiaro che al tavolo di lavoro non devono sedere solo magistratura e polizia ma anche altre forze come la società civile". Sul piano normativo, ha aggiunto Grasso conversando con i cronisti, "abbiamo in Italia una legge antimafia valida e all'avanguardia rispetto a quella di altri paesi ma andrebbe modificato il sistema normativo per rendere tutto il processo penale più agile e adatto alla velocità con cui si muovono oggi le organizzazioni criminali". Un altro aspetto fondamentale che emerge da questa operazione, secondo il procuratore, è il "ruolo egemone assunto dal Messico nel grosso traffico internazionale di stupefacenti che ha di fatto sostituito il ruolo primario detenuto fino a questo momento dalla Colombia". In Messico le organizzazioni di narcotrafficanti, in particolare il Cartello del Golfo, sono risultate in grado di assicurare il necessario controllo del territorio anche attraverso l'impiego di sanguinari gruppi di mercenari come 'Los Zetas'. Il cartello messicano sarebbe in grado di contare su una colossale rete distributiva della droga composta da oltre 1.400 affiliati.

I commenti della politica

Il Ministro Maroni si congratula con il Gen. Siazzu. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, si è congratulato con il comandante dell'Arma dei Carabinieri, generale Gianfrancesco Siazzu, per l'operazione denominata 'Solare', che ha portato all'arresto di oltre 200 persone di cui 16 affiliate alla 'ndrangheta. L'operazione, condotta dal Ros di Reggio Calabria in collaborazione con l'Fbi, la Dea (Drug Enforcement Administration) e l'Ice (Immigration and Customs Enforcement), ha spiegato Maroni, "dimostra l'ottima collaborazione tra le forze dell'ordine italiane e quelle degli altri Paesi e la qualità eccellente degli apparati investigativi italiani".

Ministro La Russa “Un impegno eccezionale”: L'operazione condotta dai carabinieri del Ros che ha portato all'arresto di oltre 200 persone coinvolte nel traffico internazionale di droga "é la testimonianza di un'elevatissima efficienza, professionalità ed eccezionale impegno nella lotta alla criminalità organizzata". A dichiararlo è è il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Il ministro ha inviato al comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Gianfrancesco Siazzu, un telegramma in cui esprime "grandissima soddisfazione" per l' operazione. "Le esprimo il mio sentito compiacimento - scrive La Russa - che la prego di estendere a tutti gli uomini dell'Arma che hanno partecipato alla brillante operazione, a testimonianza di un'elevatissima efficienza, professionalità ed eccezionale impegno nella lotta alla criminalità organizzata".

Presidente Loiero “Un’operazione significativa”. “L’ennesimo durissimo colpo alla ‘ndrangheta messo a segno dal Ros coordinato dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, è molto significativo perché colpisce la criminalità calabrese al cuore, nei suoi interessi più forti, quelli legati al traffico internazionale di stupefacenti”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, complimentandosi per l’operazione contro il narcotraffico internazionale. “Viene accertato definitivamente – sostiene Loiero - che le cosche calabresi sono padrone assolute del traffico con l’Italia, emergono numeri impressionanti ma soprattutto emergono legami finora impensabili persino con i guerriglieri delle Farc colombiane. E ciò impone a tutti di non abbassare la guardia”. “Come calabresi – conclude Loiero – non possiamo che essere grati agli uomini e alle donne che hanno contribuito al successo non solo italiani, ma anche della Dea e dell’Fbi. E un altro passo per la liberazione di questa terra dai poteri criminali”.

Rosa Villecco “Operazione eccezionale”. ''Un'operazione eccezionale nel contrasto e nella lotta alla 'ndrangheta''. E' quanto afferma in una nota il capogruppo in commissione Difesa del Pd, Rosa Villecco Calipari. "Una operazione - aggiunge - che definitivamente elimina i confini spaziali di una delle più grandi organizzazioni criminali. Il lavoro investigativo del Ros dei Carabinieri che ha documentato rapporti tra le cosche calabresi consorziatesi tra loro per finanziare enormi traffici di cocaina dall'America Centrale e Meridionale, ci parla di una 'ndrangheta senza confini''. "Collaborazione - prosegue Villecco Calipari - investigativa e giudiziaria internazionale hanno permesso di ottenere il risultato di oggi e che premia l'impegno costante e sinergico di magistratura e forze di polizia. Un collaborazione che rappresenta la risposta necessaria e più efficace alla aggressività della 'ndrangheta capace di condizionare pesantemente il tessuto sociale-economico calabrese e nazionale anche per le sue ramificazioni in Paesi stranieri''

Jole Santelli “Un successo”. La Vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali Camera, Jole Santelli (Fi), afferma che l'operazione "Solaré è un "successo nella lotta ai traffici internazionali della 'ndrangheta''. "Anche perché - aggiunge Santelli - la colossale operazione compiuta dai Rosi coordinati dalla Dea, dall'Fbi e dalla polizia messicana (Ice) è la riprova di come possano essere foriere di provvidi risultati la cooperazione e la sinergia a livello internazionale tra forze dell'ordine di Stati tutti egualmente coinvolti nella medesima lotta ed impegnati nella lotta senza quartiere alla criminalità organizzata". "Un plauso - prosegue - ed un ringraziamento particolari vanno al lavoro svolto dagli uomini del Comandante dei Ros, Generale Giampaolo Ganzer ed al decisivo coordinamento del Procuratore distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. Il loro impegno consente alla Calabria, al Meridione d'Italia ed alla società civile di guardare con ottimismo ad un futuro di legalità".

D. Bianchi “Successo dello Stato”. “La maxi operazione coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria denominata “Solare” e che ha visto l’arresto di oltre duecento persone in ambito internazionale, tra cui 16 esponenti della cosca della ‘Ndrangheta degli Equino-Coluccio di Gioiosa ionica, è un enorme successo dello Stato e sintomo di una collaborazione fattiva della polizia a livello mondiale. Il narcotraffico mondiale ha ricevuto un pesante attacco”. Lo ha dichiarato la Senatrice del Partito Democratico, Dorina Bianchi, dopo aver avuto notizia del risultato ottenuto dai militari del Ros dei Carabinieri, in collaborazione con la Dea e l’F.B.I., coordinati dalla Procura distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. “Seppure questa – ha proseguito la Bianchi - è anche la dimostrazione che la criminalità organizzata che devasta, deturpa, affligge la Calabria è un fenomeno di sterminate dimensioni che richiede l’attenzione massima da parte delle massime istituzioni dello Stato e della Comunità Europea”. “E’ evidente che la ‘Ndrangheta, per anni sottovalutata, lasciata a proliferare, - ha aggiunto la parlamentare - è la più pericolosa forza criminale del mondo. Collabora attivamente con le mafie internazionali, gode del loro rispetto, è presente in ogni ambito ed in diversi Paesi”. “La ‘Ndrangheta è liquida, si infiltra, è micidiale – ha affermato la Bianchi - ecco perché in un giorno così felice, il risultato raggiunto è eccellente, è necessario riflettere sui modi e le azioni che in futuro dovranno portare ad altrettanti attacchi alla ‘Ndrangheta, al fine di distruggerla. La criminalità organizzata calabrese è un problema che deve essere avvertito da tutti gli italiani, dagli europei, con eguale preoccupazione e volontà di combatterla”.

Mantovano “Un successo della collaborazione”. "La collaborazione investigativa porta a sicuri successi come dimostra l'esito della vasta operazione effettuata tra America ed Europa dai Carabinieri dei Ros che, grazie all'apporto di Dea e Fbi, hanno inflitto un duro colpo al traffico internazionale di sostanze stupefacenti assicurando alla giustizia oltre duecento persone". Lo afferma il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. "Tra di esse - prosegue Mantovano - sedici affiliati alla cosca 'ndranghetista degli Aquino-Coluccio, a dimostrazione della solidita' dei legami tra organizzazioni criminali interne e sodalizi di tipo mafioso esteri, una connessione che amplifica l'importanza dell'operazione di oggi". "Al generale Ganzer, comandante del Ros - conclude - esprimo stima e gratitudine per la felice conclusione dell'attività di indagine".

Maria Grazia Laganà “Il lavoro sinergico premia”. "Il lavoro sinergico alla fine premia". Lo afferma la componente della commissione difesa, Maria Grazia Laganà Fortugno, circa l'operazione 'Solare'. "E' un risultato eccellente - aggiunge - quello ottenuto con l'ultima operazione contro il narcotraffico e condotta dai Ros e dalla magistratura italiana insieme alle forze di altri paesi. Ma il dato che emerge dall'operazione di oggi è la sconcertante conferma della ramificazione senza confini della 'ndrangheta, come qualche coraggioso magistrato da molto tempo aveva messo in luce''. "Il gruppo criminale calabrese - prosegue Laganà - anche nell'operazione denominata 'Solare', emerge in tutta la sua pericolosità. Bisogna continuare su questa linea colpendo al cuore la criminalità organizzata. E la battaglia va condotta da tutti. Se ciò avverrà nei fatti, si può sperare che presto i gruppi criminali organizzati non avranno più possibilità di vita. E tutti dobbiamo essere più solidali e vicini a quanti ogni giorno combattono il potere criminale, fino ad ottenere brillanti risultati".

Tassone “Colpire le centrali del traffico”: Il vicesegretario dell'Udc, Mario Tassone, in una nota, plaude all'operazione dei Ros contro il narcotraffico,sollecitando un approfondimento delle indagini. "A questo punto - sostiene ancora Tassone - occorre interrogarsi se non ci sono tutti gli elementi, dopo una serie di fatti positivi nella lotta alla criminalità organizzata, per intercettare in termini più esaustivi le centrali reali del traffico e le varie coperture e connivenze che favoriscono non soltanto i 'percorsi' della droga, ma anche organizzando reti di distribuzione sempre più fitte ed irraggiungibili. Bisogna ricordare che la droga in Calabria è distribuita a volte quasi alla luce del sole, nei quartieri delle città e scorre anche davanti ed all'interno di alcune scuole". "Bisogna comunque esprimere apprezzamento - dice Tassone - per l'operazione dei Ros cordinata dalla Dda di Reggio Calabria in collaborazione con la Dea e l'Fbi. A mio avviso è stato raggiunto un risultato estremamente significativo nella lotta contro il traffico internazionale della droga con 200 arresti e con il sequestro di 16 tonnellate di cocaina e 57 milioni di dollari".

 

 

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