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Truffa alla UE, sequestrato villaggio, denunciata Unical

La Finanza sequestra un intero villaggio turistico per truffa alla CEE per un totale di 70 mln di beni. Denunciato un docente e l’Università della Calabria.

17 nov 08 La Guardia di finanza ha sequestrato in Calabria un villaggio turistico e beni societari, per un valore complessivo di 70 milioni di euro, nell'ambito di un'operazione su una presunta truffa all'Unione europea. La struttura sequestrata è il Villaggio La Pace di Ricadi (Vibo Valentia). Nell'ambito dell'operazione sono state arrestate tre persone titolari della ditta Vecchio ceramiche con sede a Candidoni (Reggio Calabria) che aveva realizzato il villaggio turistico che è stato sequestrato. L'operazione, condotta dal Gruppo repressione frodi di Catanzaro, è stata coordinata dalle Procure della Repubblica di Reggio Calabria e Palmi. Nell'ambito dell'operazione sono state sequestrate anche fatture false per oltre trenta milioni di lire. L'impresa di cui sono stati sequestrati i beni aveva ottenuto finanziamenti europei per 26 milioni ottenuti, secondo l'accusa, con metodi fraudolenti. Le persone indagate nell'inchiesta sono, complessivamente, 44. Tra loro c'é un tecnico, docente dell'Università della Calabria.

70 immobili sequestrati. Sono complessivamente 70 gli immobili sequestrati dalla guardia di finanza in Calabria nell'ambito dell'operazione su una presunta truffa ai danni dell'Unione europea per il percepimento di contributi illeciti. Oltre al villaggio turistico La Pace, che è ubicato a Drapia (Vibo Valentia) sono stati sequestrati lo stabilimento della "Vecchio prodotti in ceramica" ed altri immobili. Le persone arrestate sono componenti dello stesso nucleo familiare.

Denunciata l’Università della Calabria. E' stata denunciata, come persona giuridica, anche l'Università della Calabria nell'inchiesta che ha portato al sequestro da parte della guardia di finanza di 70 immobili per una presunta truffa all'Unione europea. La denuncia dell'ateneo fa riferimento allo studio di fattibilità elaborato dal docente universitario coinvolto nell'inchiesta che riguarda la realizzazione di uno stabilimento industriale per la produzione di piastrelle per l'edilizia, mai entrato in funzione, di proprietà della società Vecchio di Candidoni. Lo studio era stato realizzato ai fine di ottenere indebitamente finanziamenti europei per oltre 26 milioni di euro. La denuncia a carico dell'Università della Calabria deriva dal fatto che il progetto è stato realizzato dal docente per conto dell'ateneo e sarebbe stato fatturato a nome proprio dalla stessa università. Il professore indagato lavora nel Dipartimento di pianificazione territoriale dell'ateneo. Il docente, secondo l'ipotesi accusatoria a suo carico, avrebbe anche imposto ad alcuni studenti e ricercatori universitari la sottoscrizione di documenti non veritieri e, in alcuni casi, estorto parte del compenso da loro percepito.

Docente indagato per concussione. C'é anche la concussione tra i reati ipotizzati nei confronti di un docente dell'Università della Calabria indagato nell'inchiesta delle Procure di Reggio Calabria e Palmi sul presunto utilizzo illecito di fondi europei e statali. Il reato di concussione sarebbe stato commesso dal docente ai danni di un ricercatore universitario a tempo determinato dal quale avrebbe percepito una somma di denaro in relazione al concorso per il rinnovo del contratto di lavoro. Strano, inoltre, è indagato per circonvenzione di persona incapace in quanto avrebbe abusato dello stato di deficienza fisica e psichica di una persona per indurla a sottoscrivere una documentazione ideologicamente non veritiera utile all'erogazione dei finanziamenti pubblici per 26 milioni di euro in favore della società Vecchio per la realizzazione dello stabilimento a Candidoni per la produzione di piastrelle. Ciò che è emerso è un sofisticato sistema di frode ideato dai responsabili della società Vecchio e dal docente dell'Università della Calabria, con la duplicazione di costi sostenuti e documentati attraverso un meccanismo in base al quale le medesime attività di progettazione scientifica sarebbero state affidate sia all'Università della Calabria con stipula di apposita convenzione (da qui il coionvolgimento dell'ateneo come persona giuridica), sia a docenti, laureandi e ricercatori.

Rettore Unical “Piena fiducia nella Magistratura”. 'Esprimo piena fiducia nell'operato della magistratura, ma anche l'auspicio che il docente coinvolto possa dimostrare presto la propria estraneità rispetto ai fatti che gli vengono contestati". Lo ha detto il rettore dell'Università della Calabria, Giovanni Latorre, facendo riferimento all'inchiesta sui fondi dell'Unione europea. 'Non posso nascondere il mio stupore per quanto accaduto - continua Latorre - e per vicende sulle quali, fino a questo momento, disponiamo di informazioni scarne e frammentarie. Non ci e' dato capire le ragioni che hanno portato al coinvolgimento del docente, né quelle che sembrerebbero gravare sull'Università, chiamata in causa come istituzione dotata di personalità giuridica pubblica". "Considerato il riserbo dovuto in questi casi - conclude Latorre - ed il conseguente rispetto che si deve per l'operato dei magistrati, non rimane che attendere precisi e chiari elementi in grado di consentire una valutazione ponderata e realistica dei fatti oggetto dell'indagine e le conseguenti azioni, a tutela dell'immagine dell'ateneo, che dovessero risultare necessarie.

 

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