Dir.resp. Pippo Gatto

 

Truffe alla UE, sono due i docenti Unical indagati. Latorre "Nessun atto ufficiale contro l'Unical"

18 nov 08 Sono due i docenti dell' Università della Calabria indagati nell'ambito dell'inchiesta su una presunta truffa ai danni dell'Unione europea per il percepimento di contributi illeciti che ieri ha portato all' arresto di tre imprenditori ed al sequestro di beni per 70 milioni di euro. Si sa che il secondo docente lavora in un settore diverso da quello del prof. Alfonso Nastro, docente al Dipartimento di pianificazione territoriale dell'ateneo, e che è indagato per truffa e falso. La posizione dei due professori è adesso al vaglio anche della Procura di Cosenza che si sta coordinando con le procure di Reggio Calabria e Palmi che hanno seguito sin dall'inizio l'inchiesta condotta dalla guardia di finanza. Alcuni dei reati ipotizzati nei loro confronti, infatti, sarebbero stati commessi a Cosenza e questo determina la competenza anche della Procura di quella città. L'Unical, pure indagata come persona giuridica, secondo quanto si è appreso, sarebbe responsabile per non avere adottato misure idonee ad evitare che propri dipendenti commettessero un reato. Il coinvolgimento dell' Università, in particolare, è motivato dal fatto che alcuni lavori fatti dai due docenti per conto degli imprenditori arrestati sono stati fatturati dall'Unical. Complessivamente nell'inchiesta sono indagate 40 persone tra le quali figurano numerosi amministratori e consulenti delle società degli imprenditori arrestati

Rettore Latorre “Nessun atto ufficiale che coinvolga l’ateneo”. “Alla luce delle notizie apparse sulla stampa, relativamente all’inchiesta avviata dalla Procura di Reggio Calabria circa una presunta truffa ai danni dell’Unione Europea, inchiesta che vede coinvolto un docente della nostra Università, ribadisco ancora una volta quanto già affermato ieri circa l’assenza di qualunque atto ufficiale da parte dei magistrati titolari dell’indagine dal quale risulti che l’Ateneo è coinvolto nella vicenda in questione”. Così il Rettore dell’Unical Latorre in una dichiarazione rilasciata attraverso l’ufficio relazioni esterne dell’ateneo calabrese.
Appaiono, sorprendenti perciò, oltrechè gravemente lesive dell’immagine e del prestigio dell’Ateneo, le affermazioni contenute in alcuni servizi giornalistici e la descrizione di un coinvolgimento e di una conseguente responsabilità dello stesso Ateneo rispetto a fasi, passaggi e momenti accertati nell’ambito dell’inchiesta in rapporto ai quali l’Università della Calabria è assolutamente estranea.
Ove, al di fuori dell’ambito istituzionale, la Magistratura dovesse accertare eventuali responsabilità, queste non potranno che riguardare le singole persone fisiche coinvolte nell’indagine medesima.
E’ di tutta evidenza che, a fronte di questa ulteriore precisazione, ove si dovesse continuare ad insistere, in maniera generica e confusa, in questo atteggiamento che procura discredito e danno all’Ateneo, non ci sarebbe altra strada che procedere nella direzione di salvaguardare una considerazione e una credibilità Istituzionali che non è consentito a nessuno mettere in discussione”.