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Manovra del Governo, ancora tagli per la Calabria
Ancora tagli previsti dalla manovra di Governo, proteste. Tolti altri 520 milioni alla Calabria 17 giu 08 "Le Regioni ancora una volta si trovano a discutere sul contenuto di provvedimenti fondamentali per gli assetti della finanza pubblica senza aver avuto la possibilità di conoscere preventivamente il complesso della manovra che il Governo intende presentare al Parlamento". Inizia con queste parole il documento che il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, sta presentando al Governo rappresentato dal ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto e dai sottosegretari all'Economia Giuseppe Vegas e Daniele Molgora, presso il Ministero degli Affari Regionali. Le Regioni ribadiscono con forza la necessità che si dia vita, già con il decreto legge di stabilizzazione della spesa pubblica, all'istituzione della "cabina di regia per la finanza pubblica" con il compito di formulare proposte in tema di qualificazione e trasparenza sulla spesa nella pubblica amministrazione e coinvolgere Regioni e Autonomie locali nell'affrontare gli obiettivi strategici per un supporto al riordino dell'ordinamento finanziario. "Ad oggi - lamentano i governatori nel documento - gli unici dati che il Governo ha messo a disposizione sono quelli riferiti al contributo richiesto a ciascun livello istituzionale ai fini del rientro dal deficit entro il 2011" Cersosimo “Tagli inaccettabili, tolti
520 nln alla Calabria” "Non sono accettabili tagli
indiscriminati alle regioni e agli enti locali senza alcuna concertazione
e senza che sia nemmeno chiaro su quale base verranno calcolati".
E' furioso il vicepresidente della Regione Calabria, Domenico Cersosimo,
che parla con i giornalisti a margine della conferenza straordinaria
delle regioni. "Il governo - afferma - parla di tagli ma ci ha
già tagliato: riceveremo in meno cinquecento milioni di euro
per l'abolizione dell'Ici sulla prima casa; solo la Sicilia e la Calabria
insieme perdono in questo modo 1,4 miliardi. E' inaccettabile che
una regione gracile come la Calabria subisca altri tagli a danno della
sanità, del welfare e dei piccoli comuni montani". A quanto
si è appreso, in questi minuti i presidenti delle regioni stanno
mettendo a punto un documento, articolato su alcuni punti, da presentare
nelle prossime ore al governo. Ministro Fitto “Ci saranno scelte condivise”. La manovra finanziaria che il governo si appresta a varare domani sarà fatta di "scelte condivise". Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto, al termine dell'incontro governo-Regioni sulla manovra economica. "Abbiamo già delineato i contenuti della manovra - ha detto il ministro - con uno schema diverso rispetto al passato". Fitto ha sottolineato che non si opererà attraverso scelte già fatte, ma con scelte che dovranno essere condivise. Inaccettabile discutere i vecchi accordi con le Regioni. Per le regioni è "metodologicamente e sostanzialmente inaccettabile mettere in discussione accordi interistituzionali precedentemente formalizzati che, peraltro, hanno proiezioni pluriennali". E' quanto scrivono i presidenti delle regioni e delle province autonome in un documento che stanno illustrando in questi minuti ad alcuni esponenti del governo. I governatori fanno riferimento, in particolare, alla sanità e al trasporto pubblico locale. "Su queste due questioni - scrivono - rinunciare al metodo pattizio sarebbe un grave errore". Chiedono inoltre che, nella prospettiva dell'attuazione del federalismo fiscale tutti i fondi destinati alle regioni vengano collocati in un unico capitolo di cui si chiede la fiscalizzazione così come accaduto con la Finanziaria 2008 sui fondi per il trasporto pubblico locale. Per questi motivi - si legge nel documento - il parere delle regioni sulla manovra sin qui prospettata non può essere di condivisione. Le regioni auspicano che si determinino le condizioni per modifiche sostanziali ai provvedimenti. Governatori: “No a interventi sulle comunità montane”. Gli ipotizzati interventi del governo sugli assetti istituzionali degli enti locali, e in particolare sulle comunità montane, non piacciono alle Regioni, le quali ritengono "non condivisibile che si proceda su tale materia, in parte definita dall'art.117 della Costituzione come competenza concorrente o esclusiva delle Regioni, con atti unilaterali e disorganici" e chiedono di aprire un tavolo immediato di confronto "in cui definire un organico intervento sul codice delle autonomie". Questo è quanto i presidenti delle Regioni e delle Province autonome hanno scritto in un documento che stanno illustrando, al Ministero degli Affari regionali, ad alcuni esponenti del governo. "Le Regioni - si legge nel documento - chiedono che su tutte queste materie e complessivamente sui provvedimenti che domani verranno approvati dal Consiglio dei Ministri, si apra un confronto puntuale che possa portare all'approvazione finale di testi condivisi dai diversi livelli di governo, a partire dalle regole sul patto di stabilità interno". Le Regioni sostengono infine con forza l'obiettivo di azzeramento del deficit entro il 2011, ma chiedono che sia "meglio approfondita la definizione delle rispettive quote di concorso" Domenici “Eccessivo peso della manovra sui comuni”. "Quello di oggi è stato un incontro interlocutorio e ho l'impressione che, se si aprirà una prospettiva diversa, questo avverrà tra stasera e domattina". Così si è espresso il presidente dell'Anci, l'associazione dei Comuni italiani, Leonardo Domenici, appena terminato l'incontro con il Governo. Domenici ha detto di avere apprezzato il lavoro svolto dal ministro per gli affari regionali Raffaele Fitto. "Il peso della manovra sui Comuni - ha spiegato - è eccessivo e non è fondato su criteri condivisibili. Servono poi risposte più precise su una serie di questioni istituzionali: dalla nascita delle città metropolitane all'ipotesi di abolizione delle comunità montane, all'intervento a sostegno del Comune di Roma, che richiede un maggiore approfondimento. Il ministro Fitto ci ha detto che se ne sta discutendo in queste ore".
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