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Agguato a Roccelletta di Borgia: è faida

 

Faida di Borgia, riunione in Procura. Funerali all’alba per la vittima

03 giu 08 Si e' svolta stamani in procura a Catanzaro una riunione per analizzare le indagini svolte sull'omicidio di Salvatore Cossari, ucciso sabato scorso in un agguato a Borgia. All'incontro hanno partecipato il procuratore vicario, Salvatore Murone, il sostituto procuratore della Dda, Gerardo Dominjianni, ed alcuni ufficiali dell'arma dei carabinieri. Magistrati e carabinieri hanno discusso anche della situazione dell'ordine pubblico venutasi a creare nella zona di Borgia dopo gli omicidi avvenuti nelle ultime settimane. Gli investigatori ritengono che il delitto di Cossari, così come quelli avvenuti precedentemente, siano riconducibili ad una faida tra gruppi della criminalità organizzata locale.

Il 13 riunione dal Prefetto per l’ordine pubblico. Il prefetto di Catanzaro, Salvatore Montanaro, ha convocato una riunione del Comitato ordine pubblico sull'omicidio di Salvatore Cossari. La riunione è stata fissata per il 13 giugno prossimo. L'omicidio di Cossari, ucciso il 31 maggio scorso con una raffica di mitra kalashnikov ed indicato dagli investigatori come un esponente di spicco dell'omonimo gruppo criminale, sarebbe da collegare, secondo gli investigatori, ad una faida in corso da tempo a Borgia. La faida vede contrapposti i gruppi Cossari e Pilòda una parte, ed i Passafaro dall'altra e sarebbe collegata alla spartizione dei proventi legati agli appalti per la realizzazione di alcune opere pubbliche tra cui la costruzione del nuovo tracciato della strada statale 106 jonica. L'omicidio di sabato scorso, in particolare, rappresenterebbe la reazione all'assassinio di Rosario Passafaro, ucciso il 18 settembre scorso anch'egli con una raffica di kalashnikov. Il 17 aprile del 2007, nel centro di Borgia, era stato assassinato il fratello di Rosario Passafaro, Giulio Cesare.

Funerali all’alba. Si svolgeranno all'alba e senza corteo i funerali di Salvatore Cossari, il presunto affiliato alla 'ndrangheta ucciso sabato scorso in un agguato a Borgia. Lo ha disposto, per motivi di ordine pubblico, il questore di Catanzaro, Sandro Federico. Il feretro di Cossari sara' trasferito dall'obitorio dell'ospedale di Catanzaro direttamente nel cimitero di Borgia.

Chiarella “Serve risposta da istituzioni”: Il consigliere regionale Egidio Chiarella interviene sull'omicidio di Salvatore Cossari, ucciso sabato scorso a Borgia con una dichiarazione in cui rende noto di avere scritto al presidente della Commissione regionale antimafia, Nino De Gaetano, chiedendogli di "incontrare nei prossimi giorni il sindaco di Borgia e i capi gruppo in consiglio comunale per esaminare la grave situazione criminale che negli ultimi anni si è abbattuta su uno dei comuni più importanti del catanzarese". "Condivido intanto - afferma ancora Chiarella - come cittadino nato a Borgia e consigliere comunale in passato nello stesso centro l'azione politica messa in campo dagli stessi capigruppo presenti nel massimo consenso civico cittadino, volta a chiedere al Prefetto un'ulteriore riunione del Comitato dell'ordine pubblico e della sicurezza, da tenersi in territorio borgese, e di convocare una seduta straordinaria aperta del Consiglio comunale. Bisogna fare quadrato intorno al governo locale e, superando ogni divisione, è necessario mettere in moto una serie di appuntamenti, coinvolgendo le scuole, le associazioni, le forze produttive, culturali e sociali, per dare una risposta di qualità alla continua presenza della mano mortale della mafia, in questi ultimi anni, nel comune di Borgia". Secondo Chiarella, "il nostro paese non può essere visto all'esterno come un luogo da evitare per l'affermarsi periodicamente di episodi che stravolgono la vera identità di una comunità che ha una sua grande storia democratica, con radici profonde nel riscatto della libertà della dignità umana, della cultura, che attraverso personaggi antichi e moderni, ha saputo trasmettere al resto della Calabria e oltre il vero volto di una popolazione che è contro, da sempre, la criminalità sotto ogni sua forma, nonostante la presenza di episodi che da troppo tempo si consumano in termini mafiosi sul nostro territorio. La risposta deve essere alta, forte e continua, senza fermarsi appena cala il sipario sugli ultimi fatti criminosi". "La libertà dalla mafia - conclude Chiarella - non si acquisisce con le reazioni emotive ma con una presenza quotidiana nelle istituzioni e nel campo sociale e culturale, costruendo, attraverso programmi mirati e condivisi, gli anticorpi che consentono ad una comunità di non essere infetta da uno dei mali più terribili della nostra regione".

 

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