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Martedì la decisione su DeMagistris
Martedì la decisione della Cassazione sul trasferimento di De Magistris ma intanto un notaio lo denuncia 28 giu 08 Martedi' prossimo le Sezioni Unite civili
della Cassazione decideranno se confermare o meno il trasferimento
d'ufficio e dalle funzioni - deciso lo scorso 18 gennaio dal Csm insieme
alla sanzione della censura - del pm di Catanzaro Luigi De Magistris
accusato di scorrettezze nella gestione dell'inchiesta 'Toghe lucane'.
Tuttavia la decisione della Suprema Corte difficilmente si conoscera'
in giornata perche' le sentenze civili, come quelle che riguardano
i verdetti disciplinari sui magistrati, sono pubblicate solo con le
motivazioni scritte della sentenza. In genere entro 30 giorni dall'udienza.
Per difendersi davanti agli 'ermellini', De Magistris ha depositato
un ricorso corposo di 112 pagine firmato dal suo difensore, il professore
Gilberto Lozzi. Le Sezioni Unite, inoltre, dovranno esaminare il reclamo
presentato dall'ex Guardasigilli Luigi Scotti contro la stessa sentenza
del Csm che Via Arenula contesta per aver assolto il pm da alcune
'accuse' inerenti la sua presunta scarsa attenzione per prevenire
la fuga di notizie sui procedimenti in corso. Come quella dell'iscrizione
di Romano Prodi - allora presidente del Consiglio - nell'inchiesta
'Why not'. Un notaio lo denuncia. Il notaio Antonio Andreacchio, di Soverato, ha reso noto di avere presentato una denuncia contro il pm di Catanzaro Luigi De Magistris. Nella denuncia, che e' stata presentata, tra gli altri, ai procuratori generali di Catanzaro e della Cassazione, al Csm ed al Procuratore di Salerno, Andreacchio sostiene di essere ''nella condizione di ipotizzare fondatamente che De Magistris, con condotta sicuramente non conforme alla legge, abbia di mira la mia persona senza un benche' minimo presupposto fattuale legittimante un accanimento non altrimenti spiegabile''. Andreacchio motiva la sua affermazione col fatto che ''De Magistris, andando evidentemente molto oltre - afferma - rispetto ai poteri a lui attribuiti dalla legge, nell'ambito di un procedimento penale sulla sanita' a carico di ben determinati indagati, terzi rispetto alla mia persona, ha sollecitato l'Ufficio italiano cambi, Servizio antiriciclaggio, affinche' segnalasse eventuali operazioni sospette poste in essere da 19 soggetti, tra cui io, che, si badi, non solo non risulto indagato in quel procedimento, ma addirittura non compaio proprio a qualsiasi titolo nel corposo fascicolo dell'indagine condotta dal magistrato di Catanzaro''. Secondo Andreacchio, ''e' evidente che il pm non puo' utilizzare un'indagine per curiosita' personali e, in caso di necessita', ben potrebbe adottare iniziative di segno diverso e con modalita' totalmente difformi da quella posta in essere''
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