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Far West a Melito P.S, bimbo in coma per colpo di pistola

Il luogo dove stava il bambino

 

Bimbo di Melito in coma, verrà trasferito a Roma al Bambin Gesù. L’arma dell’agguato all’esame del RIS. Santelli "Chi sa parli"

08 giu 08 Sara' trasferito nell'ospedale pediatrico Bambin Gesu' di Roma il bambino di tre anni ferito con un colpo di pistola venerdi' scorso a Melito Porto Salvo. La decisione e' stata presa dai sanitari del reparto di rianimazione degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria, dove il bambino e' attualmente ricoverato. Il trasferimento, che avverra' oggi stesso, e' finalizzato, secondo quanto ha riferito un medico del reparto di rianimazione, a garantire al bambino un trattamento pediatrico specifico. Saranno i sanitari del Bambin Gesu', una volta che il bambino sara' trasferito e ne sara' valutata la situazione clinica, a stabilire quando effettuare l'intervento per la rimozione del proiettile che il piccolo ha ritenuto nella nuca.

Le condizioni del bimbo migliorano. Continuano a migliorare, anche se la prognosi resta riservata, le condizioni del bambino di tre anni ferito venerdi pomeriggio con un colpo di pistola a Melito Porto Salvo nel corso di una recita scolastica. Obiettivo del colpo di pistola che ha ferito per errore il bambino era Francesco Borrello, che e' stato raggiunto da altri colpi riportando ferite alle gambe. Il bambino, che ha un proiettile ritenuto all'altezza della nuca, sta reagendo bene, secondo quanto hanno riferito i sanitari del reparto di rianimazione degli Ospedali riuniti di Reggio Calabria, alla terapia cui e' sottoposto. Nel corso della prossima settimana il bambino dovrebbe essere sottoposto all'intervento per l'estrazione del proiettile che lo ha colpito al volto, all'altezza del mento e, attraverso la bocca, si e' poi fermato all'altezza della nuca, vicino un orecchio, senza provocare danni al cervello. Una situazione che non rende urgente l'intervento per l'estrazione del proiettile, che va pero' rimosso per i danni che potrebbe provocare a lungo termine.

La pistola dell’agguato all’esame del RIS. E' all'esame dei carabinieri del Ris di Messina la pistola utilizzata nell'agguato a Melito Porto Salvo in cui e' rimasto ferito un bambino di tre anni. La pistola, una Walter calibro 7,65, e' stata trovata dai carabinieri sul luogo dell'agguato. L'arma, che presumibilmente e' caduta alla persona il cui scopo era uccidere Francesco Borrello, ha il numero di matricola cancellato. Il Ris sta verificando, in particolare, la provenienza della pistola e se l'arma e' stata utilizzata in passato in qualche altro episodio di criminalita' accaduto nel Reggino.

Jole SantelliSantelli “Chi sa parli”. ''Dinanzi ad un bimbo che rischia la vita occorre inchinarsi e trovare la forza di parlare''. Lo dice la parlamentare del Pdl Jole Santelli, che fa appello a chi ha informazioni sulla sparatoria di Melito Porto Salvo in cui e' rimasto ferito un bambino di tre anni. ''Bisogna farlo - sottolinea la parlamentare - per quel bimbo che sta lottando e per la sua mamma che assiste immota alla lotta piu' importante della sua vita. Fatelo per voi e per i vostri figli. Quel bimbo poteva essere vostro figlio o vostro nipote. Potrebbe accadere un'altra volta e non ve ne dareste pace, raccontate cio' che avete visto. Fatelo per voi, perche' e' giusto. Perche' rompere il muro del silenzio e' un gesto di civilta' sociale ma soprattutto e' un sussulto di dignita' umana''. ''So - aggiunge Santelli - che penserete che e' facile parlare dall'esterno, so che la paura in Calabria e' paura per se stessi e per i propri familiari e so anche che non e' facile rompere la regola tacita per cui occorre che ciascuno si interessi degli affari propri e che chi parla rischia. Ma occorre rompere il gioco della paura che se attanaglia un giorno puo' condizionare una vita. Occorre rompere i rituali di una cultura ancestrale che condiziona il nostro futuro. Uno, dieci, cento di voi - conclude la parlamentare del Pdl - trovino il coraggio di raccontare cio' che hanno visto. Un piccolo grande gesto di riscatto per la vostra vita e la nostra liberta' ''

Donne San Luca “Appello madre rompe il silenzio”. Il Movimento donne San Luca elogia la madre del bambino ferito a Melito Porto Salvo per il suo appello al responsabile a costituirsi. ''Rompere il silenzio - afferma il movimento in una nota - e' importante per scuotere le coscienze comuni affinche' ognuno si renda conto del baratro in cui versiamo. Stefania Gurnari, col suo appello, lo ha fatto e noi la ringraziamo perche' si unisce a quel coro di voci che urla: fermiamo la violenza''. ''Ancora una volta i piu' piccoli, e soprattutto gli innocenti - sostengono ancora le donne di San Luca - continuano a pagare prezzi troppo alti. Ribadiamo, con questo, la nostra assoluta condanna ad ogni genere di violenza, che non porta altro che dolore diffuso. Stefania Gurnari ha tutto il nostro sostegno e pregheremo per il suo piccolo affinche' tutto vada per il meglio. Lei confidi in Dio, perdoni e preghi, affinche' la misericordia del Padre operi una conversione in queste persone''.

 

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