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Far West a Melito P.S, bimbo in coma per colpo di pistola

 

 

Bimbo di Melito in coma: Sul casco di chi ha sparato si cercano elementi utili

09 giu 08 Elementi utili ad identificare gli autori dell'agguato compiuto venerdì scorso a Melito Porto Salvo ai danni di Francesco Borrello e nel quale è rimasti gravemente ferito un bambino di tre anni, potrebbero venire dagli accertamenti scientifici sul casco da motociclista trovato insieme allo scooter utilizzato dai due feritori. Il casco è già stato inviato ai carabinieri del Ris di Messina per la ricerca di eventuali tracce, quali capelli, che potrebbero fornire il dna di almeno uno degli sparatori. Al momento, l'ipotesi seguita dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria per risalire agli autori dell'agguato è quella della vendetta. In particolare gli investigatori stanno concentrando la loro attenzione sul duplice omicidio, commesso il 3 aprile del 2004, di Santo Carmelo Zampaglione e Giulio Verderame ed il ferimento di Paolo Foti. Per quella vicenda, Borrello, in appello, è stato assolto dall'accusa dell'omicidio di Zampaglione, gli venne riconosciuta la legittima difesa per il tentato omicidio di Foti e fu condannato a tre anni e quattro mesi per eccesso colposo di legittima difesa per l'omicidio di Verderame.

Giovedì a Melito assemblea contro le cosche. La Presidente della Commissione per le Pari Opportunità, Antonia Lanucara, ha convocato per giovedì prossimo, nll'Aula del Consiglio comunale di Melito Porto Salvo, un'assemblea contro la 'ndrangheta. ''Sono stati invitati - dice la Lanucara - tutti a partecipare all'assemblea, da me promossa in qualità di prima firmataria del documento delle donne contro le 'ndrine che si stanno incontrando nei 409 Comuni della Calabria. Intendiamo misurarci su questo: come vincere la 'ndrangheta con una operazione ferma e ragionevole che, come si legge nel Vangelo, si poggi sulla 'fede che puo' comandare ai monti di spostarsì? Chi vuole realizzare operazioni ferme e durature è sicuramente sprezzante delle difficoltà, dei pericoli ed è disposto a sopportare ogni 'estremita''. "Io penso, assieme a moltissime persone, la maggioranza, che perseverando con ostinazione ed onestà, si può e si deve vincere questa mal'erba, anche senza soccorsi. La violenza praticata dalle ndrine - dice la Lanucara - è ottusa ed irresponsabile. Le cosche, pur di assestare colpi al loro interno, oggi, e non è la prima volta, colpiscono impunemente gli innocenti! Allora questo popolo calabrese deve sollevarsi per servire una grande causa: Antonio deve continuare a vivere e i suoi genitori dovranno potersi godere il frutto del loro amore. Certo, ci vuole 'fede' ed integrità morale. Donne e uomini che non si sono assuefatti all'intimorimento ed alla prevaricazione, devono reagire. Noi donne impegnate in ogni campo della vita istituzionale, politica e sociale, dichiariamo che non basta l'appello rivolto ai delinquenti perché, se ciò bastasse, la 'ndrangheta non esisterebbe. Allora, il popolo calabrese occupi democraticamente il proprio territorio, chiamando all'impegno coerente, Istituzioni, forze politiche e sociali, ivi compresi tutti gli organi preposti dallo Stato al controllo democratico e alla difesa della convivenza. Oggi più che mai, come popolo del Sud siamo chiamati a trovare una soluzione nella pratica del fare quotidiano con la stessa responsabilità, competenza e dedizione che, l'equipe medica, in questo momento, sta usando per salvare il piccolo Antonio. Ritroviamo, dunque, la fiducia in noi stessi e tentiamo di crearci una prospettiva di sicurezza. Sappiamo che, oggi, i luoghi dello scambio sociale sono degradati. Le nostre esperienze personali vissute, aprono purtroppo all'angoscia e a quel fatalismo asfissiante che si chiude di fronte all'amare per lasciare libero il campo a quanti vogliono realizzare il dominio attraverso la vendetta. Si può convivere così? Si può appartenere ad un mondo democratico da popolo sradicato? Certamente no. Incontriamoci allora a Melito, nei locali del Comune per reagire e trovare modi inediti che possano mettere insieme Stato repubblicano e società, così come ci insegna la Costituzione, senza delegare ad una sola parte l'impegno che oggi viene richiesto".

 

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