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Rallenta l'economia in Calabria

 

Rapporto Bankitalia 2007 : Rallenta l’economia in Calabria

11 giu 08 "Nel 2007 il livello di attività economica in Calabria ha avuto un rallentamento rispetto all'anno precedente". Il dato è contenuto nella sintesi del rapporto annuale di Bankitalia sull'andamento dell'economia. Il documento integrale sarà presentato questa mattina al Campus di Bioscienze dell'Università Magna Graecia di Catanzaro. "Il rallentamento - è detto nella nota di Bankitalia - è da ascrivere a tutti i settori, con l'eccezione delle costruzioni". "Nel settore agricolo - prosegue la nota - le quantità raccolte sono diminuite in tutte le principali coltivazioni regionali. Le olive raccolte, che costituiscono la principale coltivazione in regione, sono calate per il terzo anno consecutivo. Nell'industria manifatturiera i livelli della produzione e degli ordinativi sono tornati a peggiorare a partire dalla seconda metà dell'anno. La spesa per investimenti é calata, flettendo più intensamente per le imprese di piccola dimensione. Il contributo delle esportazioni, ancorché marginale, è stato positivo. Il valore delle vendite degli esercizi commerciali è diminuito, per il calo che ha interessato gli esercizi commerciali di piccola e media dimensione". "Il livello di attività delle imprese di costruzioni - è detto ancora nella nota - ha continuato a espandersi nel comparto delle opere pubbliche. Il mercato immobiliare ha invece mostrato segnali di rallentamento". "I flussi turistici - aggiunge Bankitalia - sono cresciuti per il secondo anno consecutivo, rimanendo geograficamente poco diversificati e concentrati nei mesi estivi. Nei trasporti, il numero di passeggeri transitati nello scalo aeroportuale di Lamezia Terme ha continuato a crescere, ma a ritmi meno intensi. Si è interrotta la flessione dell'attività di transhipment del porto di Gioia Tauro, durata un biennio, grazie anche all'adeguamento infrastrutturale tuttora in corso". "La diminuzione del tasso di disoccupazione - è detto nella nota - in atto dal 2000, è avvenuta in concomitanza con una flessione dei livelli occupazionali in quasi tutti i settori economici e in presenza di una diminuzione della partecipazione al mercato del lavoro, che ha interessato sia gli uomini che le donne". "I prestiti bancari - prosegue il rapporto di Bankitalia - pur in decelerazione, sono stati sostenuti, in linea con l'andamento nazionale. I prestiti concessi a imprese di media e grande dimensione hanno continuato a crescere a ritmi elevati; quelli a imprese con meno di 20 addetti hanno decelerato nettamente. Il principale contributo alla crescita dei finanziamenti alle famiglie consumatrici, concessi anche quest'anno a ritmi sostenuti, è stato apportato dai mutui immobiliari. L'indebitamento finanziario delle famiglie consumatrici in rapporto al Pil è ulteriormente aumentato. Il credito al consumo erogato dalle banche e dalle società finanziarie ha rallentato: il tasso di crescita rispetto al 2006 si è dimezzato. La rischiosità dei prestiti, misurata dal rapporto tra i crediti divenuti inesigibili nel corso dell'anno e i prestiti, si è significativamente ridotta, comprimendo il divario rispetto al dato nazionale". "La raccolta bancaria - conclude Bankitalia - è cresciuta soprattutto grazie all'apporto delle famiglie consumatrici. Sono aumentate le obbligazioni bancarie e i pronti contro termine, mentre il contributo dei depositi in conto corrente è stato marginale"

Forte calo in tutti i settori. Nel 2007 l'economia calabrese ha fatto segnare un forte calo e la regione è scesa al quart'ultimo posto come reddito pro capite tra le 202 aree europee in ritardo di sviluppo. Il dato emerge dal rapporto annuale redatto dalla sede di Catanzaro di Bankitalia e presentato stamani al Campus di Bioscienze dell'università Magna Graecia. "Il rallentamento - è detto nel rapporto - ha riguardato tutti i settori produttivi, fatta eccezione per le costruzioni". "La decelerazione - spiega Bankitalia - del 3,7% nel settore agricolo è stata causata soprattutto dal calo verificatosi nella raccolta delle due maggiori produzioni regionali, le olive (-7,8%) e gli agrumi (-17,9%), che proseguono il trend negativo fatto registrare negli ultimi due anni. L'industria, dopo la leggera crescita del 2006, fa registrare un nuovo calo. Diminuiscono gli ordini, le scorte e il livello di produttività delle imprese. La flessione è più accentuata nelle piccole e medie imprese, quelle con meno di 50 addetti, che rappresentano un grossa fetta del tessuto industriale calabrese". Anche il dato positivo del settore costruzioni nasconde dei risvolti poco incoraggianti. La crescita dell'1,4% riguarda soprattutto le infrastrutture pubbliche, mentre "l'edilizia residenziale - è detto nel rapporto - registra un calo dello 0,8%, dopo la crescita del 3,4% degli ultimi 6 anni". Anche il terziario fa segnare un trend negativo. "Nel 2007 - fa sapere Bankitalia - le vendite sono calate del 2%. La contrazione ha risentito della riduzione del valore delle vendite nella piccola e media distribuzione (-2,9%), compensata solo parzialmente dalla modesta espansione della grande distribuzione (+0,9%)". "Le presenze dei turisti - è detto nel rapporto - aumentano del 6,4% (4,3% quelle straniere), ma risultano concentrate per il 70,8% nella stagione estiva. Aumenta del 3,8% il numero dei passeggeri transitati negli aeroporti calabresi. L'incremento riguarda soprattutto i voli nazionali, che hanno compensato il calo del traffico internazionale. Cresce del 17,3% il numero di container scaricati a Gioia Tauro, ma il numero di navi che arrivano nel porto è quasi invariato rispetto al 2006". "La spesa per le infrastrutture - conclude Bankitalia - è cresciuta nell'ultimo anno, ma la dotazione infrastrutturale è passata dal 72% al 70%".

Flessione nel mercato del lavoro. Nel 2007 in Calabria c'é stata una flessione della partecipazione al mercato del lavoro: il tasso di attività, infatti, è calato del 50,6%, per effetto dell'aumento della popolazione che, pur essendo in età lavorativa, non è alla ricerca di un'occupazione. Il dato è contenuto nel rapporto annuale redatto dalla sede di Catanzaro di Bankitalia. "Il numero dei disoccupati in Calabria - è detto nel rapporto - è calato del 16%, pari a circa 14.600 unità. Per effetto della flessione della partecipazione al mercato del lavoro, anche il tasso di occupazione è diminuito del 2%, pari a 12,400 unità. Il calo dell'occupazione si è concentrato principalmente nell'industria manifatturiera (-10,6%) e nell'agricoltura (-8,2%), rimanendo più contenuto nel settore dei servizi (-0,2%). Il divario rispetto al dato medio nazionale é salito al 13,8%. La quota di donne occupate è diminuita dello 0,8%". "La riduzione di disoccupati - aggiunge Bankitalia - è distribuita equamente tra le persone con esperienze di lavoro pregresse e quelle in cerca di prima occupazione. Le persone in cerca di occupazione da più di dodici mesi sono diminuite di 9.100 unità, pari al 17,8%". "Nel quinquennio 2000-2004 - è detto ancora nel rapporto - circa 100 mila lavoratori attivi hanno cancellato la propria residenza anagrafica dalla Calabria, spostandosi in un'altra regione, a fronte di 60 mila persone che hanno trasferito la propria residenza in Calabria. Il saldo della mobilità interregionale, pari a circa 40 mila unità, è risultato il più elevato tra le regioni italiane. Nel 2006 il saldo è risultato sempre negativo, ma ha riguardato circa 16 mila unità. Il miglioramento è attribuibile sia alla diminuzione del numero di residenti calabresi che lavorano nelle regioni del centro-nord, sia sia alla crescita del numero di residenti nel Mezzogiorno che lavorano in Calabria"

Aumentano i mutui a lungo termine. Sono aumentati del 10% i prestiti bancari concessi a residenti in Calabria nel 2007, in linea con l'andamento nazionale. Il dato è contenuto nel rapporto annuale redatto dalla sede di Catanzaro di Bankitalia. "Quasi i tre quarti della crescita dei prestiti registrata nel 2007 - è detto nel rapporto - riguarda i mutui. L'incremento ha subito comunque un deceleramento rispetto all'anno precedente. L'incremento dei prestiti, che ha riguardato in maniera simile le imprese e le famiglie, è stato più accentuato nella componente dei mutui a lunga durata. Dopo la ripresa del 2006, infatti, i finanziamenti a breve termine sono tornati a calare. I prestiti a breve termine concessi alle imprese, anche a causa della congiuntura sfavorevole, hanno fortemente decelerato dal 12,1% al 5,7%". "I prestiti a medio e lungo termine concessi alle imprese - prosegue il rapporto - sono invece cresciuti del 13,4% rispetto al 2006. L'aumento ha riguardato soprattutto le imprese con più di venti dipendenti, mentre ha visto una decelerazione per quelle di minori dimensioni". "L'aumento dei prestiti erogati dalle banche alle famiglie - é detto ancora nel rapporto - è del 12,7%, in linea con i livelli sostenuti del 2006. Oltre i tre quarti dell'incremento sono attribuibili ai mutui immobiliari, soprattutto nelle forme a tasso fisso, quasi raddoppiate rispetto all'anno precedente. L'incremento dei tassi, unitamente all'aumento dei prezzi delle abitazioni, ha fatto crescere del 50% in tre anni l'onerosità dell'acquisto dell'immobile. Proprio l'acquisto dell'abitazione rappresenta la principale causa di indebitamento delle famiglie. Tra il 2002 e il 2007, l'indebitamento dei nuclei familiari nei confronti di banche e società finanziarie è cresciuto di 3,6 miliardi di euro". "Alla fine del 2006 - conclude Bankitalia - la ricchezza finanziaria netta delle famiglie ammontava a circa 44 miliardi di euro, nettamente inferiore rispetto alla media nazionale. Nel confronto con le altre aree del Paese, le famiglie calabresi continuavano a detenere quote superiori di ricchezza liquide e meno rischiose"

Ass. Cersosimo “Serve una cultura del merito”: "Serve una vera cultura del merito: in questa regione c'é la cattiva abitudine di erogare fondi per i viziosi e i parassiti invece che per i virtuosi".Il vicepresidente della Giunta regionale, Domenico Cersosimo, ha commentato così i dati del rapporto annuale redatto dalla sede di Catanzaro della Banca d'Italia. "I dati di Bankitalia - ha detto Cersosimo - dicono che nel 2007 in Calabria sono diminuiti i disoccupati, ma parallelamente anche gli occupati e la popolazione attiva: questo significa che le persone smettono di cercare lavoro, emigrano o si rifugiano nel sommerso". Cersosimo è stato uno dei relatori intervenuti alla presentazione del rapporto, tenutasi stamani nel Campus di Bioscienze dell'università Magna Graecia di Catanzaro. "Nelle condizioni in cui siamo - ha detto Cersosimo - non riusciremo mai a recuperare terreno. Nonostante ci siano le potenzialità la regione non cresce perché si è creato un blocco sociale che favorisce il sottosviluppo. Bisogna ripartire dalle scuole, dagli ospedali, dalla Giustizia. Se permane questo contesto lo sviluppo industriale e l'investimento di maggiori fondi per le infrastrutture non sono sufficienti". Al dibattito, moderato dal direttore de 'il Domani', Massimo Tigani Sava, sono intervenuti il direttore generale di Confindustria Calabria, Luigi Leone, il presidente di Confindustria Catanzaro, Giuseppe Speziali, il presidente regionale di Unioncamere, Paolo Abramo, e i docenti di economia Riccardo Viganò e Annarita Trotta.

 

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