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Aresenale da guerra scoperto a Polia

Arsenale da guerra con sei mitra, tre fucili, due magnum e quattro pistole scoperti dalla polizia a Polia. Ma le indagini si fermano per mancanza di personale

21 giu 08 - E' stata chiamata "Superdomino" l'operazione della squadra mobile di Catanzaro che ha portato allo scoperta di un arsenale a Polia (Vibo Valentia) ed all'arresto di un uomo. Sei kalashnikov, tre fucili mitragliatori da guerra con cannocchiale, due revolver 44 magnum, quattro pistole semiautomatiche ed un migliaio di munizioni sono stati scoperti dalla squadra mobile di Catanzaro. L'arsenale è stato trovato in un terreno impervio a Polia, nel vibonese. sotterrato ad un metro e mezzo di profondità. Gli uomini della mobile hanno lavorato due giorni con un escavatore per portare alla luce le armi da guerra. L'inchiesta è coordinata dal pm della Dda di Catanzaro Gerardo Dominijanni che ha disposto le perquisizioni. Nel corso dell'operazione, la polizia ha arrestato un uomo di 50 anni, F.P.G. con l'accusa di detenzione illegale di armi, e trovato anche 19 caricatori e una bomba a mano inerte. Le armi erano custodite in due grossi bidoni e un tubo di plastica chiusi ermeticamente in due cilindri di cemento posti verticalmente per proteggerle dall'umidità e dagli agenti atmosferici. Le armi, secondo gli investigatori, erano nella disponibilità delle cosche della 'ndrangheta e adesso saranno sottoposte ad analisi balistica dalla polizia scientifica per verificare la provenienza e soprattutto se siano state utilizzate in azioni criminali.

Senza personale ora le indagini si fermano. L'operazione che ha portato al sequestro di numerose armi da guerra è stata "bellissima", ma sino a settembre sarà impossibile andare avanti con le indagini per la mole di lavoro che grava sul magistrato della Dda di Catanzaro che si occupa della criminalità organizzata nella provincia. A dirlo è stato lo stesso pm, Gerardo Dominijanni. "Adesso - ha detto all'ANSA il magistrato - non possiamo fare più niente. Non ho il tempo materiale di fare niente. Parliamo, parliamo ma tutti fanno finta di non sentire. Adesso chiudiamo per 'bancarotta' e riapriamo a settembre se ci va bene, se nel frattempo arriveranno rinforzi di organico. Non è possibile andare avanti così. Non riesco a fare più indagini. Questa è stata fatta con la forza della disperazione". "Lasciare quelle armi in giro - ha aggiunto Dominijanni - sarebbe stato di una pericolosità estrema. Si tratta di armi da guerra pronte all'uso. Adesso cercheremo di stabilire se siano state usate per commettere fatti di sangue".

Le cosche come un esercito. ''Le cosche della 'ndrangheta sono armate come un esercito''. A dirlo è stato il capo della squadra mobile di Catanzaro, Francesco Rattà, dopo la scoperta, nel vibonese, di un arsenale di armi da guerra. In particolare, gli agenti hanno trovato sei Kalashnikov con calcio ripiegabile e tre grossi fucili mitragliatori da guerra con cannocchiale, con cavalletto e a pompa, due revolver 44 magnum e 357 magnum e quattro pistole semiautomatiche, alcune parabellum e con matricola punzonata. "La scoperta dell'arsenale - ha sostenuto Rattà - comprova la pericolosità delle cosche della 'ndrangheta armate al pari degli eserciti per affrontare le guerre per la conquista del dominio sul territorio''. Le indagini mirano adesso ad accertare a quale cosca mafiosa appartenessero le armi sequestrate. In particolare gli investigatori stanno cercando di appurare se le armi possano essere state nella disponibilità del gruppo Anello-Fruci che opera sull'intera area dell'Angitola, nel vibonese, colpito nelle scorse settimane dall'operazione denominata "Effetto domino". Una circostanza che pare trovare conferma anche nel nome dato all'operazione che ha portato alla scoperta delle armi, chiamata "Superdomino".

 

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