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Previsioni: Epson Meteo


Nel 2009 Pil in calo

 

Rapporto Svimez: Nel 2009 il PIL scenderà di più nel sud

11 dic 08 E' destinato a contrarsi ancora nel 2009 il Pil italiano, con una frenata più brusca nelle regioni del Sud. E' quanto prevede lo Svimez nel Rapporto sulle "Previsioni per le regioni italiane nel 2008 e 2009". A fronte di un calo su base nazionale previsto nell'ordine dello 0,5%, per il prossimo anno lo Svimez si attende un calo generalizzato del pil in tutte le regioni del centro-nord, con l'eccezione di Veneto (0,0%) e Marche (+0,2%). L'andamento peggiore sarà per le regioni del Sud, eccetto il solo Abruzzo, che dovrebbe risultare stabile (0,0%). Le situazioni più sfavorevoli sono attese in Puglia (-1,0%), in Campania e Calabria (entrambe -0,8%) e in Sicilia (-0,7%). Ecco una tabella che riassume le stime regione per regione per il 2009 e il confronto con il dato finale atteso per il 2008:


                        PIL
 ---------------------------------
                  2008  -  2009
 ---------------------------------
 Piemonte         -0,2     -0,7
 Valle d'Aosta    -0,7     -0,3
 Lombardia        -0,4     -0,5
 Trentino A.A.     0,2     -0,5
 Veneto           -0,3      0,0
 Friuli V.G.      -0,2     -0,2
 Liguria           0,0     -0,2
 Emilia R.         0,1     -0,3
 Toscana          -0,8     -0,3
 Umbria           -0,4     -0,2
 Marche           -1,0      0,2
 Lazio             0,1     -0,2
 Abruzzo          -0,7      0,0
 Molise           -0,2     -0,5
 Campania         -0,8     -0,8
 Puglia           -0,6     -1,0
 Basilicata       -0,9     -0,7
 Calabria         -0,7     -0,8
 Sicilia          -0,6     -0,7
 Sardegna         -0,3     -0,8
 ITALIA           -0,4     -0,5   
			
			

L’abolizione dell’ICI incide sugli abbienti. L'abolizione dell'Ici incide maggiormente sulle famiglie con redditi elevati che su quelle meno abbienti, avvantaggia i nuclei più anziani rispetto a quelli più giovani e determina più benefici al Centro-Nord che al Sud. E' quanto emerge da rapporto Svimez sulle "Previsioni per le regioni italiane 2008 e 2009". "A beneficiarne - sostiene l'istituto - è il 50% delle famiglie italiane", ma tale quota "scende al 34% se si considerano le famiglie meno abbienti e sale al 63% se si considerano le famiglie più abbienti. Abbiamo dunque una maggiore incidenza del provvedimento nel caso delle famiglie con reddito più elevato". Lo Svimez propone poi una simulazione, ordinando le famiglie in base al reddito equivalente (cioé corretto per numero ed età dei componenti) e suddividendole in cinque gruppi ugualmente numerosi "come se abitassero in un palazzo a cinque piani, con i piani più alti occupati dai nuclei familiari più ricchi". Risultato: "al primo piano (20% delle famiglie) il risparmio medio di imposta non raggiunge i cento euro (43 euro), mentre diventa pari a 147 euro per gli abitanti dell'ultimo piano. Beneficiari e guadagno medio sono quindi crescenti al crescere del tenore di vita familiare: agli ultimi due gruppi (famiglie a maggiore benessere) è infatti destinato il 57% del beneficio complessivo, mentre ai primi due solo il 25%". Quanto all'età del capofamiglia "la manovra avvantaggia sia in valore assoluto che relativo le famiglie più anziane (sopra 65 anni) rispetto a quelle formate da giovani (sotto 35 anni): alle prime spetta un risparmio medio annuo di 96 euro, alle seconde di 46 euro". Sul piano territoriale emerge che "sono le famiglie meridionali quelle meno avvantaggiate dalla manovra: sia il beneficio medio, sia la quota complessiva del benefico, sia la percentuale di beneficiari sono nel Sud minori rispetto ai valori che si registrano per il Centro (il cui dato risente molto del peso di Roma) e il Nord Italia". "Forti perplessità " sul costo dell'intervento, stimato "decisamente superiore a quanto previsto dal Governo: 3.202 milioni, sommando ai 1.151 milioni della riforma Prodi, i 2.051 milioni derivanti dalla abolizione dell'Ici residua". Nel 2008 il differenziale tra mancati introiti dei Comuni e fondo compensativo sarebbe di "oltre 500 milioni di euro. Più penalizzati i Comuni del Nord (-295 mln di minori entrate), seguiti dai comuni del Sud (-156 mln) e del Centro Italia (-87 mln)"

Bonus, social card e aumento delle dotazioni per ammortizzatori sociali avranno un "buon impatto in termini di target", cioé sulle famiglie a basso reddito, ma un impatto contenuto sulla crescita, stimato nell'ordine del +0,1% sul pil del Mezzogiorno e del +0,2% su quello del Centro-Nord. E' la previsione contenuta nel rapporto Svimez sulle "Previsioni per le regioni italiane nel 2008 e nel 2009". Lo studio ha misurato l'impatto nelle due macro-aree dei provvedimenti varati dal Governo e contenuti nel decreto 'anti-crisi', in particolare il bonus per le famiglie meno abbienti, la social card e gli ammortizzatori sociali. "Il complesso delle misure previste - afferma lo Svimez - appare efficace soprattutto nel Sud nell'attivare i consumi (+0,3%), mentre appare assai meno rilevante l'impatto sul Pil (+0,1%). Al Centro-Nord, al contrario, l'impatto risulta della stessa entità (0,2% per Pil e consumi)". Secondo lo Svimez, "la persistente stagnazione dei consumi, in Italia e nel Sud in particolare, avrebbe richiesto un intervento di maggiore entità e diffusione".

 

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