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Emergenza rifiuti

 

Emergenza rifiuti, Perugini licenzia la Vallecrati ed affida la raccolta ad altre tre società. Emergenza anche nel reggino

06 dic 08 Il sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini, ha emesso un'ordinanza urgente con la quale sospende con effetto immediato l'affidamento alla società Valle Crati del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, affidandolo, temporaneamente, a ditte private. Il provvedimento, spiega il sindaco nella sua ordinanza, si é reso necessario "stante l'urgente necessità di porre rimedio ad una situazione di grave pericolo per la salute, l'igiene pubblica ed il decoro urbano". La gestione dei rifiuti era affidata al Consorzio Valle Crati, di cui fanno parte 43 Comuni della Provincia, a mezzo della società omonima a prevalente capitale pubblico. Perugini, nell'ordinanza, parla di "cattiva gestione del servizio e delle omissioni imputabili al Consorzio che, pure, aveva l'obbligo di vigilare e di intervenire". In conseguenza di ciò, afferma il sindaco, a Cosenza "si riscontra sempre di più sul territorio la presenza di accumuli di rifiuti in elevata quantità, talché si rende necessario, ed estremamente urgente, procedere alla loro rimozione con la massima sollecitudine, al fine di evitare gravi conseguenze sotto il profilo igienico-sanitario e, quindi, a tutela della salute pubblica e del decoro urbano". L'ordinanza, che ha valore "sino a quando le ragioni che hanno determinato i gravi disservizi siano venute meno e, comunque, allo stato, per non oltre tre mesi da oggi", è stata comunicata, come "formale atto di denuncia", alla Procura della Repubblica di Cosenza, alle forze dell'Ordine, al Prefetto, alla Regione ed al Commissario delegato per la criticità ambientale in Calabria.
"Non possiamo continuare a vedere cumuli di rifiuti per le strade. Tutti i tentativi fatti finora sono stati infruttuosi". Così il sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini, ha spiegato, incontrando i giornalisti, i motivi della sospensione della gestione dei rifiuti alla società Valle Crati. Perugini ha aggiunto che il Comune, "nel tentativo di migliorare l'efficacia e l'efficienza del servizio e di garantire la tutela dei diritti dei lavoratori, sia per il mantenimento dei livelli occupazionali, sia per il pagamento delle retribuzioni, ha provveduto a corrispondere ingenti somme di danaro", quantificate in 1,6 milioni di euro da agosto ad oggi. "Non solo - ha proseguito - abbiamo rinegoziato il debito pregresso di 10 milioni di euro per saldare progressivamente il dovuto. Ora non siamo più disposti a versare il sangue. Il comune di Cosenza da oggi penserà solo a se stesso. Si tratta dunque di segnale forte e deciso". Le aziende che si occuperanno della raccolta dei rifiuti sono la ditta Marchese Giosé con sede a Torano Castello, la società Astra di Cosenza e la società Calabra Maceri di Rende.

Emergenza rifiuti anche nel reggino. E' emergenza rifiuti a Reggio Calabria e nella sua provincia. E' quanto hanno sostenuto, nel corso di una conferenza stampa, gli assessori all'Ambiente della Provincia e del Comune di Reggio, Giuseppe Neri ed Antonio Caridi, ed i sindaci di Gerace, Salvatore Galluzzo, e di Oppido Mamertina, Giuseppe Rugolo, oltre a rappresentanti di Comuni della fascia jonica e tirrenica reggina. Gli amministratori hanno reso noto di avere chiesto un incontro urgente al prefetto di Reggio Calabria, Francesco Musolino, per un esame della situazione. "L'emergenza - ha detto l'assessore Neri - ha subito una forte accelerazione poiché nulla è avvenuto dopo il 3 dicembre, quando tutto il Consiglio regionale ha votato all'unanimità un ordine del giorno per indurre il commissario straordinario, Goffredo Sottile, a sottoscrivere un'ordinanza con cui si chiede all'Amministrazione comunale di Rossano di rendere disponibile la discarica. Il dott. Sottile non ha ancora infatti emesso alcuna ordinanza e ciò desta stupore e preoccupazione sia negli amministratori provinciali che negli amministratori comunali della zona. Ci stiamo interrogando in queste ore su quali siano i motivi del ritardo che sta producendo gravissime conseguenze". Secondo il sindaco Rugolo, "non è possibile continuare con le gestioni commissariali, né tanto meno è sopportabile che un solo Comune possa compromettere un'intera rete di gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani". Salvatore Galluzzo ha detto che "l'ordinanza di Sottile è come l'Araba Fenice. Con il rifiuto di Rossano di accogliere una parte dei nostri rifiuti è venuto meno persino il sentimento di solidarietà che a suo tempo abbiamo espresso quando si verificò l'emergenza nel cosentino". L'assessore Caridi ha parlato di "forte sinergia istituzionale tra Comuni e province per fare fronte ad una situazione davvero difficile. Quello che più colpisce della vicenda è che c'é un commissario che sembra caduto dalle nuvole con collaboratori che dimostrano scarsa conoscenza della questione. Così ci mettono in ginocchio e noi non possiamo accettare assolutamente di vedere rifiuti per le strade delle nostre città che subiscono a proprie spese l'interruzione di un percorso virtuoso finora da tutti accettato".

Corbelli “Commissariare comuni morosi”. Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, chiede l'intervento del prefetto di Cosenza, Melchiorre Fallica, "per il commissariamento dei Comuni inadempienti e morosi nei confronti delle società addette alla raccolta dei rifiuti, la ValleCrati di Rende e la Servizi Ecologici Marchese di Torano Castello, che vivono una situazione drammatica, con i dipendenti da mesi senza stipendio e con il rischio addirittura, per la azienda di Torano, di chiusura". Secondo Corbelli, "il grave ed irrisolto problema dei rifiuti, che rischia di creare anche nella provincia di Cosenza un caso Napoli, con i cumuli di spazzatura che invadono le strade, ha anche un risvolto drammatico che riguarda i dipendenti delle due società addette alla raccolta, che sono in crisi per i mancati pagamenti da parte dei comuni. La situazione é oramai insostenibile e non più procrastinabile. I comuni devono essere chiamati a regolarizzare, con urgenza, i loro debiti con queste società. Questo richiamo istituzionale spetta al Prefetto. Non si può continuare, soprattutto in questo momento di pesante crisi economica, a restare inerti e silenti di fronte alla grave situazione ed al dramma di questi operai che si ritrovano da mesi senza stipendio e con il rischio di vedersi anche licenziati. Il Prefetto ha gli strumenti che la legge prevede per poter intervenire e sanare questa situazione, attivando le stesse procedere previste per quei comuni in crisi per la mancata approvazione del Bilancio". "Nella fattispecie - conclude Corbelli - il prefetto deve nominare un commissario ad hoc temporaneo che deve provvedere a verificare la situazione debitoria dei comuni nei confronti delle società addette alla raccolta dei rifiuti, regolarizzare i debiti e, qualora non fosse possibile farlo con le risorse comunali, procedere all'accensione di un mutuo specifico da utilizzare per il pagamento delle spettanze dovute alle società di raccolta rifiuti. Questa è l'unica strada da seguire per avviare subito a soluzione il grave problema e dare risposte e un aiuto concreto alle società e ai loro operai"

 

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