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Truffa per 170 mila euro all'INPS scoperta dai CC

 

Maxi truffa da 170 mila euro all’Inps con false assunzioni di braccianti scoperta dai CC di Vibo. 20 denunce

29 ago 08 Maxi truffa da 170 mila euro ai danni dell’I.N.P.S. portata a termine da 20 persone che, a partire dal 1996, avevano percepito indebitamente le indennità di disoccupazione e di malattia previste per il lavoratori. A portare a termine l’indagine, durata oltre 3 mesi, sono stati i Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia. I militari della Stazione di Francica, che hanno seguito in prima persona l’intera attività, hanno infatti scoperto come 19 presunti braccianti agricoli ed un imprenditore del campo si fossero accordati per portare a termine un vero e proprio salasso alle casse dell’istituto nazionale di previdenza. Il gruppo aveva studiato un ingegnoso metodo per realizzare i propri illeciti guadagni, infatti, attraverso una serie di false certificazioni delle giornate lavorative e false dichiarazioni di assunzione presso la ditta dell’imprenditore, venivano comunicati e pagati i contributi all’Istituto Nazione di Previdenza per le giornate di lavoro del personale in modo che questi potessero fruire, nei periodi invernali e di minore attività agricola, dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori in difficoltà. Molti, inoltre, presentavano anche certificati medici attestanti la propria incapacità ad assolvere temporaneamente al lavoro nei campi, riuscendo così anche a percepire le previste indennità di malattia. Il tutto per un danno economico esponenzialmente sempre più alto per ogni hanno che passava. I militari, che per portare a termine l’indagine hanno dovuto esaminare centinaia di dichiarazioni rilasciate all’istituto di previdenza negli ultimi 10 anni, hanno anche verificato come molti dei presunti braccianti agricoli svolgessero in realtà tutt’altra mansione, compresa quella di casalinga ed impiegato, e sfruttassero i soldi dell’I.N.P.S. come un vero e proprio benefit che periodicamente percepivano.
Durante l’indagine sono anche emerse situazioni paradossali, come quella di una casalinga che, grazie alle indennità previste per l’allattamento, era riuscita ad accaparrarsi illegittimamente oltre 10.000 euro senza mai prestare nemmeno un giorno di lavoro.
I Carabinieri della Compagnia, che hanno effettuato anche una serie di sopralluoghi nei presunti terreni coltivati dall’imprenditore, che per la propria collusione percepiva una lauta percentuale sugli illeciti guadagni dei falsi braccianti, hanno potuto verificare come tutti i terreni così assiduamente curati negli ultimi 10 anni fossero in effetti in stato di totale abbandono da decenni.
Ultimo dato da sottolineare è quello relativo alla composizione del gruppo che variava di anno in anno ed aveva come unico elemento costante quello dell’imprenditore, al quale facevano di volta in volta capo tutti coloro che, in cambio di una percentuale, volessero ottenere un supplemento alle proprie entrate grazie alle casse della previdenza sociale. L’imprenditore ed i 19 presunti braccianti sono stati denunciati.

 

 

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