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La madre di Federica durissima sulla sanità calabrese

 

La madre di Federica durissima “L’ass. Spaziante cambi mestiere”. L'assessore replica "Impegnati contro la malasanità"

28 ago 08 Maria Monteleone, la madre di Federica, la sedicenne morta dopo essere entrata in coma per un black out in sala operatoria nell'ospedale di Vibo Valentia, ha scritto all'assessore alla Sanità della Regione Calabria, Vincenzo Spaziante, criticando alcune sue dichiarazioni. "Devo ammettere onestamente che la sua nomina mi aveva sempre convinta poco - afferma la donna - ma se dopo sette mesi di assessorato lei si permette di affermare che il settore non ha particolari problemi e che la malasanità non risparmia alcuna regione italiana, allora devo molto schiettamente invitarla a cambiare mestiere". "Mi piacerebbe che lei ripetesse quanto ha detto - prosegue Maria Monteleone - guardando dritto negli occhi me e mio marito, i genitori di Andrea Bonanno, Eva Ruscio, Angela Scibilia, Flavio Scutellà e di tutte le vittime senza nome". "Non mi risulta che a distanza di 19 mesi - sostiene ancora la donna - siano stati presi seri provvedimenti, sia disciplinari che strutturali. E, a proposito del nuovo ospedale, la sola cosa che esisteva, il progetto, è riuscito a rimetterla in discussione. Devo dire, però, per amore della verità, che nell'ospedale di Vibo Valentia, in realtà qualcosa sta cambiando: infatti, con tutte le emergenze che vi incombono, si é provveduto a tinteggiare la facciata".

Spaziante replica: impegnati contro la malasanità. "Cara signora Monteleone, le sue parole nella lettera che mi ha inviato, mi colpiscono in profondità e mi addolorano". Lo scrive l'assessore regionale alla Sanità Vincenzo Spaziante, rispondendo alla lettera aperta inviatagli da Maria Monteleone, la madre di Federica, la sedicenne morta dopo essere entrata in coma per un black out in sala operatoria nell'ospedale di Vibo Valentia. "Sono parole - scrive Spaziante - che hanno alle spalle la giustificazione di un dolore senza fine. Non c'é, quindi, replica possibile, tranne il rispetto e la comprensione". "E' però giusto - prosegue l'assessore - che lei, la sua famiglia, le famiglie che in Calabria hanno vissuto tragedie terribili come la sua, o anche traversie meno drammatiche ma sempre ingiustamente dolorose, sappiate che sul piano umano e su quello professionale quegli eventi mi hanno segnato. Vivo ogni giorno con l'angoscia di chi ha il compito di garantire risposte efficienti ed alte ad ogni singolo cittadino, nonostante l'arretratezza della macchina sanitaria calabrese, le sue difficoltà, la sua fragilità, i suoi deficit antichi. So benissimo che le eccellenze che pure in Calabria abbiamo, il lavoro scrupoloso di medici e operatori impegnati, a cui ho alluso per negare che la nostra sanità sia una maglia nera, una metafora del male assoluto, non sono sufficienti. Siamo ancora molto lontani da ciò che serve". "Le mie dichiarazioni sulla diffusione della malasanità in Italia e non solo in Calabria, di cui peraltro riferiscono quotidianamente giornali e televisioni - afferma Spaziante - in nessun caso possono essere interpretate come un tentativo di giustificazione di quanto è accaduto ed accade da noi. Mi dispiace che lei, già poco convinta della mia nomina ad assessore fin dall'inizio, mi creda così cinico. La mia convinzione, invece, è che la malasanità sia un'inaccettabile offesa ai diritti e alla dignità dei cittadini: quando ha esiti tragici, ed anche quando si ferma a scarsa attenzione o scarso rispetto per gli ammalati e i loro bisogni. Ho voluto dire, e spero che su questo vi sia un accordo ampio, che la malasanità deve essere colpita ovunque, sempre, in tutte le sue forme; ovviamente, a partire dalle regioni come la Calabria dove si appalesa più spesso. Insomma, è una battaglia che deve impegnarci a fondo quotidianamente. Quotidianamente, vorrei dire a tutti i calabresi, non soltanto in occasione di terribili eventi che provocano vaste emozioni dopo le quali si ricomincia come se niente fosse. Servono su questo un'attenzione e una discussione che nel paese non avverto sufficienti". "E' a questi convincimenti che stiamo cercando, insieme alla Giunta, e non soltanto in questi ultimi mesi - prosegue Spaziante - di ispirare progetti e strategia sanitari. Non sarò certo io a nasconderle, cara signora, che tutto questo è difficile perché ci si pone il problema di rovesciare una situazione che si è incancrenita in decenni di scelte mancate, di errori, di una politica sanitaria che non ha sempre messo al centro della sua azione la salute, il malato, i bisogni". "A questo proposito - afferma l'assessore - non so chi le abbia fornito informazioni sul futuro ospedale di Vibo. La verità è che siamo stati costretti a intervenire su progetti che si pongono in contrasto con le vigenti normative in materia di sicurezza e sismica. Mi creda, signora, a Vibo vogliamo costruire un ospedale che dia a quella comunità certezze e sicurezza non un manufatto quale che sia. Il rispetto degli ammalati, la lotta alla malasanità passano anche dalla dotazione di strutture adeguate a uno svolgimento alto delle professionalità che in quelle strutture debbono lavorare". "Così - conclude Spaziante - intendo il mio lavoro e i miei doveri. E voglio rassicurarla su un punto: stiamo operando per garantire che entro il 2008 si possa svolgere la gara per la realizzazione a Vibo di un ospedale che abbia tutte le caratteristiche per proporsi come struttura di avanguardia".

 

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