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Dir.resp. Pippo Gatto |
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Agguato a Palmi, un mortoAgguato di Palmi: è giallo, ucciso un incensurato, gravemente ferito un bimbo. S’indaga sulla vita privata dell’uomo 18 ago 08 Ha sparato contro la sua vittima designata, incurante del fatto che seduto nell'auto ci fosse un bambino di 11 anni. E così, oltre a uccidere l'uomo, ha ferito anche il piccolo, adesso ricoverato negli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria in prognosi riservata anche se non sarebbe in pericolo di vita. A cadere sotto i colpi di un sicario solitario è stato Saverio Arfuso, di 43 anni, di Seminara, che da tre anni si era trasferito a Parma, dove lavorava come cuoco nel convitto del collegio Maria Luigia, e che era tornato in Calabria per le vacanze. A rimanere ferito è stato il figlio minore della sua compagna - di 46 anni, insegnante all'istituto alberghiero di Polistena - che la donna aveva avuto dal marito dal quale è separata. L'agguato è scattato poco prima delle 3 di notte, mentre Arfuso, la compagna e il bambino, a bordo di una Peugeout 207, stavano rientrando in una casetta nella disponibilità dell'uomo, costruita abusivamente sulla spiaggia. La donna è scesa per aprire il cancello esterno, ma quando lo stava per richiudere è stata spinta da un uomo incappucciato e armato di fucile, che è entrato nello spiazzo antistante la costruzione e poi, giunto a fianco della vettura, dal lato del guidatore, ha sparato quattro colpi caricati a pallettoni. Arfuso è stato raggiunto alla testa e al tronco ed è morto sul colpo, mentre il bambino, seduto dietro di lui, è stato raggiunto da un pallettone alla scapola sinistra. Le indagini degli investigatori del Commissariato della polizia di Palmi e della squadra mobile di Reggio Calabria si sono indirizzate subito verso la vita privata dell'uomo. Arfuso, infatti, era incensurato e dai primi accertamenti svolti non avrebbe avuto contatti con ambienti della criminalità organizzata. Una circostanza ribadita anche da chi lo conosceva, a cominciare dai suoi colleghi di Parma. "Era un grande lavoratore - lo ricorda Carlo Caputo, un collega - ed era sempre disponibile ad aiutare i colleghi. Per carattere e modo di fare, non credo proprio potesse avere rapporti poco puliti". "Sul lavoro - ha confermato la segretaria dell'istituto scolastico parmigiano Maria Grazia Volpato - non c'erano mai stati problemi. Era un ottimo cuoco e in tre anni aveva conquistato la fiducia di tutti". Gli investigatori hanno cominciato ad ascoltare parenti e amici della vittima, per verificare se negli ultimi giorni Arfuso potesse avere avuto dei contrasti con qualcuno. E' stato sentito anche l'ex marito della compagna dell'uomo, ma dalla sua testimonianza non sono emersi elementi rilevanti. Per l'agguato, quale che sia il movente, si è detto sdegnato il presidente della Regione, Agazio Loiero. "Ogni delitto è esecrabile, ogni agguato di mafia è un fatto sconvolgente. Se poi, come è avvenuto a Palmi, resta ferito un innocente bambino, se è possibile è ancor più sconvolgente". Bambino in prognosi riservata. E' sempre in prognosi riservata il bambino di 11 anni ferito la notte scorsa a Palmi nell'agguato nel quale è stato ucciso Saverio Arfuso, il compagno della madre. Sulle sue condizioni viene mantenuto il riserbo, così come chiesto dalla madre, ma non sarebbe in pericolo di vita. Il bambino è ricoverato negli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Il bambino è stato raggiunto alla scapola sinistra da un pallettone rimosso nel corso di un intervento chirurgico effettuato la notte scorsa, subito dopo il suo ricovero nell'ospedale reggino. La polizia ascolta amici e conoscenti della vittima. Parenti e amici di Saverio Arfuso, l'uomo ucciso la notte scorsa a Palmi, vengono sentiti in queste ore dalla polizia. L'obiettivo è riuscire a ricostruire gli ultimi giorni di vita della vittima nella speranza che emerga un particolare che possa dare una svolta alle indagini. Oggi è stato sentito anche l'ex marito della compagna di Arfuso, ma dalla sua testimonianza non sarebbero emersi elementi utili alle indagini. La pista imboccata dagli investigatori, pur non escludendo alcuna ipotesi, è quella del movente personale, dal momento che l'uomo non risultava avesse frequentazioni con ambienti criminali. Loiero sconvolto “Una barbarie”. "Ogni delitto è esecrabile, ogni agguato di mafia è un fatto sconvolgente. Se poi, come è avvenuto a Palmi, resta ferito un innocente bambino, se è possibile è ancor più sconvolgente". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero. "Non si può che provare sdegno - ha aggiunto Loiero - di fronte a tanta violenza mafiosa. Colpire un bambino è un atto bestiale che offende tutta la Calabria". "Ora spero soltanto - ha concluso Loiero - che il piccolo possa guarire presto e dimenticare altrettanto velocemente questa orribile storia e che siano individuati i responsabili di tale barbarie. La Regione, come ha fatto finora in tutti questi atti criminosi, si costituirà parte civile nell'eventuale processo, con più convinzione perché una delle vittime è un bambino" Marziale “Strage di innocenti”. "E' legittimo parlare di strage degli innocenti". E' quanto sostiene il sociologo e presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, Antonio Marziale. Il riferimento è al ferimento del bambino di undici anni avvenuto nell'agguato a Palmi nel quale è stato ucciso un uomo. Marziale aggiunge che "é inammissibile che con sempre più elevata frequenza statistica il mondo debba apprendere del ferimento di bambini, rei di trovarsi soltanto nel posto sbagliato al momento sbagliato, come a Baghdad". "Nessuno può - prosegue - e deve tentare di sminuire quella che è da ritenersi una vera e propria emergenza sociale determinata da logiche neocriminali la cui efferatezza ha raggiunto livelli critici". Il presidente dell'Osservatorio si dice "profondamente addolorato per l'ennesimo fatto di sangue che macchia indelebilmente un territorio dove il rispetto dovuto ai bambini non è più sacrosanto". "Per queste ragioni - conclude Marziale - è necessario che le Istituzioni dello Stato intervengano con soluzioni anche militari"
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