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Bimbo di 6 anni di Vibo muore in ospedale a Pistoia

 

Bimbo di 6 anni morto in ospedale per tonsillectomia: lo zio denuncia malasanità, 7 avvisi di garanzia ai medici

15/12 Sette avvisi di garanzia, nei quali di ipotizza il reato di omicidio colposo, sono stati notificati ad altrettanti medici dell'ospedale del Ceppo di Pistoia in merito alla morte di Federico, il bambino di 6 anni deceduto nella notte tra giovedì e venerdì scorsi nel reparto di pediatria del nosocomio pistoiese dopo essere stato sottoposto a un'operazione di tonsille e adenoidi. E' quanto si apprende dalla direzione dell'azienda sanitaria di Pistoia. Gli avvisi, sempre secondo quanto emerso, sono stati notificati in relazione all'esecuzione di accertamenti tecnici irrepetibili. Gli avvisi riguardano i sanitari che hanno seguito il piccolo Federico nel corso della sua permanenza in ospedale, dal momento dell'intervento fino alle cure prestate l'altra notte quando è poi deceduto. I provvedimenti, si fa notare dalla direzione della Asl, sono un atto dovuto per consentire ai sanitari coinvolti il diritto a difesa, con la nomina di propri consulenti per assistere agli accertamenti irripetibili che dovranno essere effettuati nell'ambito dell'inchiesta.

Lo zio accusa “Caso di malasanità”. "Un altro caso di malasanità come quelli di Vibo e di Brescia. I medici sono arrivati con molto ritardo". E' Antonio Patania, lo zio di Federico, che si affaccia dalla porta e ai giornalisti ripete quanto poche ore prima anche il fratello Pietro aveva detto sulla morte del bimbo. "Il primo medico è arrivato dopo 20 minuti: non si può lasciare un reparto di ospedale così, con scarso personale - ha proseguito Antonio - c'erano solo due infermieri che hanno tentato di bloccare il sangue che Federico buttava dalla bocca. Non è giusto". Anche lo zio e il nonno confermano che poche ore prima Federico stava bene, stava giocando. Le ultime immagini del piccolo sono quelle registrate con un telefonino dove il bambino, "prima di entrare in sala operatorio mercoledì stava giocando con la play station". Sono proprio lo zio e il nonno, infine, che confermano che i genitori di Federico Pietro e Giuseppina si sono rivolti a due avvocati, ma non vogliono rivelare i nomi, "parleranno loro domani. E sempre lo zio Antonio dice che l'autopsia sul corpo di Federico sarà effettuata lunedì.

Sindaco Pistoia “Fare subito chiarezza”. "Resta difficile immaginare che nel 2000 un bambino possa perdere la vita e non tornare a casa dai suoi genitori per interventi apparentemente così banali. Ed é anche per questo che è indispensabile che sulla vicenda venga fatta rapidamente piena chiarezza". E' quanto afferma il sindaco di Pistoia, Renzo Berti, in una nota diffusa dall'Asl 3 della cittadina toscana. Stamani si è svolta a Pistoia la riunione della Conferenza dei sindaci, indetta d'urgenza dal Presidente, il sindaco Berti, per avere informazioni sul piccolo Federico Patania deceduto ieri all'ospedale del Ceppo dopo una tonsillectomia. Alla riunione erano presenti il prefetto Giuseppe Recchioni e il direttore generale dell'Usl 3 Alessandro Scarafuggi. "Chiarezza - aggiunge Berti - perché da una vicenda così terribile possa scaturire un giudizio sommario sulla affidabilità del servizio sanitario. Va perciò apprezzato l'atteggiamento di grande disponibilità subito assunto dai vertici dell'azienda Usl e confermato anche quest'oggi. Nessuna omissione, nessuna reticenza ma piena trasparenza. Un atteggiamento doveroso ma certamente non facile"

Morto dopo un intervento alle tonsille. Il suo ritorno a casa era stato rinviato di un giorno, perché aveva un po' di febbre, scesa però ieri sera quando sembrava che tutto andasse bene. Federico, sei anni, operato di tonsille e adenoidi mercoledì scorso all'ospedale del Ceppo di Pistoia, "stava giocando sul letto" quando alle 21, si spiega dalla Asl, sono passati i medici per il controllo. Poche ore dopo il bambino è morto. "Emorragia massiva insorta a distanza di 40 ore da un intervento chirurgico di adenotonsillectomia", questa la causa del decesso indicata da Riccardo Tartaglia, responsabile del Centro gestione del rischio clinico della Regione Toscana, fra gli esperti al lavoro per chiarire cosa sia accaduto e se ci siano state responsabilità da parte del personale sanitario dell'ospedale. Le indagini avviate sono più di una: quella della magistratura in primo luogo. Poi gli accertamenti degli ispettori inviati dal ministro della Salute Livia Turco, d'intesa con l'assessore toscano alla sanità Enrico Rossi il quale ha subito attivato anche il Centro gestione del rischio clinico e chiesto alla direzione della Asl di fare immediatamente un'indagine interna. "Voglio la verità" ha gridato il giovane padre di Federico, Pietro Patania. L'uomo ha accusato i sanitari di non essere subito intervenuti quando il figlio ha cominciato a stare male, verso la mezzanotte. Accanto a Federico c'era la mamma che ha poi avvisato il marito. Quando è arrivato in ospedale Piero Patania è stato sopraffatto da una crisi di nervi, ed è stata chiamata anche la polizia. "Hanno lasciato morire un bambino di sei anni - ha detto l'uomo -. Tutti i dottori sono arrivati troppo tardi. Quaranta minuti dopo l'emergenza. Me lo hanno ammazzato". I genitori di Federico sono originari di Vibo Valentia da dove si sono trasferiti a Quarrata, nel pistoiese. Hanno anche un altro figlio, di un anno e mezzo. La Asl di Pistoia ha messo a loro disposizione uno psicologo e una stanza in ospedale dove sono arrivati via via altri parenti. "Ora i medici di pediatria mi dicono che mi sono vicini; non si rendono conto di quello che hanno fatto" ha aggiunto l'uomo, che oggi pomeriggio è tornato a casa con la moglie. La coppia si è chiusa nel dolore. La vicenda sarà seguita ora da due avvocati. Su quanto riferito dal padre l'Asl, che ha tenuto una conferenza stampa, ha spiegato che i medici sono intervenuti immediatamente insieme agli infermieri quando il bambino ha iniziato a star male. L'equivoco sarebbe nato dal tipo di divise 'colorate' indossate anche dai medici nel reparto di pediatria. Tartaglia ai giornalisti ha dato una prima ricostruzione dei tempi di intervento dei sanitari, spiegando che il primo allarme sulle condizioni del bambino sarebbe scattato alle 0.27 e che nel giro di 5 minuti i medici sarebbero arrivati al letto di Federico iniziando subito le manovre di rianimazione. Il piccolo é stato poi dichiarato morto alle 2.05. Resta comunque da chiarire come si sia potuto verificare un evento, definito anomalo dagli esperti, come l'emorragia che ha ucciso Federico. Le complicanze che possono portare alla morte negli interventi chirurgici di adenotonsilectomia, secondo le statistiche, sono di uno su 40 mila casi. "Assicuro tutto il mio impegno per un rapido e completo accertamento di quanto accaduto", ha detto il ministro Turco che si è unita al dolore dei genitori. Sulla stessa linea l'assessore Rossi e i vertici dell'Asl che vuole ricercare la verità "nel rispetto dei diritti del bambino che è morto, ma altrettanto nel rispetto dei diritti di chi ha operato per tentare di salvarlo". Intanto il sindaco di Quarrata ha deciso di proclamare il lutto cittadino. Nella scuola elementare dove Federico frequentava la I classe invece sono stati sospesi tutti i festeggiamenti legati al Natale.

 

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