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Assolto l'ex patron del Cosenza Calcio

 

 

Pagliuso assolto, conferenza con i legali: “Processo chiuso da un anno e mezzo, perché questo ritardo?”

08/10 Ci sono volute le guardie giurate per tenere sotto controllo la tanta gente arrivata alla sede dell’azienda di Pagliso dove l’ex patron del Cosenza con i suoi legali ha tenuto una conferenza stampa. Incredibili le vicende raccontate. Così come si stenta a credere la paura di Gullo che afferma “Oggi si ha paura della Magistratura” dopo quanto accaduto al loro cliente. Nove mesi di duro carcere preventivo senza un ombra di prova. Decisioni forzate con l’unico scopo di convalidare l’accusa. Questo hanno raccontato un po a turno tutti gli avvocati. Li sentite nel video della conferenza che sta andando in questa pagina web. “Assolto con formula piena altro che non costituisce reato” tengono a precisare gli avvocati. Addirittura un capoverso, in una accusa, aggiunto per rafforzare una tesi. E Pagliuso li a snocciolare dati evidenziando come la sola azienda calcio fatturava la bellezza di trenta miliardi all’anno con un indotto di 700 persone che vi lavoravano intorno. Altro che fischietti. Settecento famiglie che traevano beneficio dal calcio. Oggi questa azienda non c’è più e si ipotizza la cattiva amministrazione degli amministratori giudiziari che avrebbero rallentato procedure che dovevano, per forza di cose, essere celeri per salvaguardare il patrimonio. Addirittura l’iscrizione al campionato risulta un rimpallino nonostante il Cosenza, in quanto retrocesso in C1 avesse un credito di un miliardo e mezzo per tre anni più un plafond di cinque miliardi e mezzo in Lega. Incredibile. E invece si continuava a parlare di un versamento di 207.000 mila euro da effettuare di tasca della proprietà, nonostante ci fossero gli amministratori. Ma non finisce qui. La trattativa Zampagna bloccata e criticata fino all’ultimo momento. Tanti misteri ancora da chiarire e un secondo appuntamento con Borrelli all’orizzonte? Il Cosenza? “E’ un bene di tutti. Bisogna aiutare chi ha investito, essere uniti e non criticare” dice Pagliuso rivolgendosi ai tifosi a proposito di Intrieri. “Per ora non sono interessato, ma adesso vedremo se e come si può fare calcio. Aspettiamo gli eventi”: Intanto il Tribunale si è preso 90 giorni per rendere nota tutta la sentenza. “Secondo il nuovo ordinamento la sentenza è inappellabile. Potrebbero solo adire in Cassazione, ma a questo punto, sottolinea l’avv. Gullo, sconsigliamo vivamente questo evento”. E poi lo stesso avvocato Gullo denuncia “Ma come mai se il processo è terminato a marzo 2005 si è arrivati alla sentenza con un anno e mezzo di ritardo?” Una domanda che lasciamo aperta dopo l’esito della sentenza appena enunciata. “I legali penseranno al resto- ha poi aggiunto Paglisuo – perché vorrò soddisfazione per quanto subito”. Infine su Borrelli “Al procuratore ho portato un gran falcone di documenti ed è convenuto con me che ci sono state gravi irregolarità nei confronti del Cosenza. Lui (Borrelli ndr) mi ha chiesto se volessi un compenso ed io ho rifiutato, ho solo chiesto che sia fatta piena luce e che trionfi la verità”. Noi tutti, sportivi cosentini, lo speriamo Prof. Pagliuso e speriamo che questa volta la ruota giri finalmente anche dalla nostra parte.

Un momento dell avonferenza stampa di Pagliuso

Mancini (RNP) “Fare piena luce sull’esclusione del Cosenza dal calcio”

08/10 "E' giunto il momento di fare piena luce sui motivi della mancata iscrizione della squadra di calcio di Cosenza dai campionati professionistici nell'estate del 2003". Lo afferma Giacomo Mancini, deputato della Rosa nel pugno e responsabile nazionale per le organizzazioni sociali dello Sdi, in riferimento all'assoluzione dell'ex presidente del Cosenza calcio, Paolo Fabiano Pagliuso, ed alle vicende della squadra rossoblu. Mancini è stato l'unico parlamentare a fare visita in carcere a Pagliuso durante i nove mesi di detenzione. "Concordo con le parole equilibrate del presidente Pagliuso - aggiunge Mancini - che è stato vittima di una vicenda tanto dolorosa quanto ingiusta. Bisogna scoperchiare la pentola degli interessi politici economici e sportivi che hanno viaggiato sulla direttrice Firenze-Roma-Cosenza e che hanno determinato la cancellazione del calcio a Cosenza a tutto vantaggio della nuova dirigenza della Fiorentina, i cui metodi negativi sono stati svelati dalle recenti sentenze della giustizia sportiva. La Cosenza sportiva merita di essere risarcita dell'ingiustizia subita. Mi auguro che Pagliuso abbia ancora la voglia di lottare per riconquistare i palcoscenici ai quali aveva abituato gli sportivi cosentini"

I custodi giudiziari si difendono dalle accuse

08/10 I custodi giudiziari del Cosenza calcio, nominati dalla Procura distrettuale di Catanzaro dopo l'avvio dell'inchiesta in cui e' stato indagato il presidente della societa', Paolo Fabiano Pagliuso, assolto nei giorni scorsi dalle imputazioni contestategli, hanno diffuso una nota in cui fanno alcune precisazioni anche in relazione a dichiarazioni fatte dallo stesso Pagliuso. ''Con riferimento alla societa' Cosenza calcio 1914 spa e alla conseguente mancata iscrizione al campionato - e' detto nella nota dei custodi giudiziari, Nicola Giuseppe Bosco, Gennaro Brescia e Francesco Muraca - risulta di tutta evidenza come sin da data precedente al sequestro la societa' denotava evidenti difficolta' finanziarie e situazioni debitorie di elevato ammontare verso terzi e soprattutto verso l'erario in relazione a mancati pagamenti di imposte, tasse e contributi risalenti al periodo precedente al sequestro giudiziario e riferiti, in specie, alla gestione di cui al Consiglio di amministrazione presieduto dal sig. Fabiano Paolo Pagliuso. A cio' aggiungasi come le successive operazioni di iscrizione della societa' Cosenza Calcio al campionato 2003-2004 vennero curate direttamente, nonostante le diffide e reiterati richiami degli scriventi custodi giudiziari e di cui alle precise informative presentate all'autorita' giudiziaria, dal Consiglio di amministrazione in carica presieduto dall'avv. Giuseppe Mazzotta Giuseppe, legale di Pagliuso, nel mentre al provvedimento di mancata iscrizione al campionato da parte della Figc furono invece gli stessi custodi giudiziari, su autorizzazione dell' autorita' giudiziaria, stante l'inerzia del Consiglio di amministrazione in carica, a presentare per la societa' Cosenza Calcio 1914 Spa rituale ricorso prima al Tar e poi al Consiglio di Stato al fine di contrastare quanto posto illegittimamente in essere dalla Figc''. ''Con riferimento, invece, alle societa' del Gruppo Pagliuso (Pagliuso Grandi Impianti srl, Cosentina Grandi Impianti srl in liquidazione, Costruzioni Cosenza Sud srl e Hotel Virginia sas di Pagliuso Fabiano Luca & C. snc) - proseguono i custodi giudiziari - non puo' non essere sottolineato, come gia' portato reiteratamente a conoscenza della stessa autorita' giudiziaria, lo stato di evidente difficolta' finanziaria in cui le singole societa' trovasasi gia' nel periodo prima del disposto sequestro (marzo 2003), sia per le rilevanti esposizioni a breve termine verso gli istituti bancari, sia per i mutui con rate gia' scadute. A cio' aggiungasi come, tenuto conto che il disposto sequestro ha interessato in alcuni casi parte delle quote delle societa', la rappresentanza legale delle stesse societa' successivamente al sequestro giudiziario e' stata attribuita dalle assemblee dei soci per le societa' Costruzioni Cosenza sud e Pagliuso Grandi Impianti srl al sig.Muto Salvatore, genero del Pagliuso Fabiano Paolo, mentre per la societa' Cosentina Grandi Impianti Srl (trattandosi di societa' in liquidazione) e' stato mantenuto in carica il precedente liquidatore Sig. Pagliuso Fabiano Paolo''. ''Risulta dunque evidentemente pretestuoso e del tutto infondato - prosegue la nota dei custodi giudiziari - confondere la realta' dei fatti e i corretti termini delle vicende societarie affermando che le aziende si sono trovate in difficolta' in relazione al sequestro giudiziario disposto dall'autorita' giudiziaria, quando risulta 'per tabulas' dalla copiosa documentazione richiesta e consegnata nel corso degli accessi presso gli istituti bancari, che lo stato di evidente difficolta' finanziaria esisteva gia' in data precedente al sequestro per essere le aziende fortemente indebitate verso il canale bancario nonostante le garanzie e le rilevanti fideiussioni prestate dai soci. A cio' aggiungasi come precedentemente al sequestro giudiziario la gestione per alcune aziende veniva anche garantita da notevoli interventi di anticipazione da parte della proprieta', trattandosi di aziende valide dal punto di vista commerciale con un buon risultato operativo, peraltro mantenuto e/o addirittura migliorato nel corso della custodia giudiziaria (ved. Pagliuso Grandi Impianti srl), ma con un saldo finanziario negativo a causa dei notevoli e rilevanti oneri finanziari (interessi passivi) maturati a favore delle banche. Inoltre ad aggravare la situazione finanziaria del Gruppo prima del disposto sequestro, contribuiva il fatto che molti degli immobili delle stesse aziende (in particolare Costruzioni Cosenza sud, Virginia Hotel sas, ecc.) risultavano tutti gravati da consistenti mutui ipotecari con rate assai rilevanti, alcune delle quali gia' scadute, i cui importi ricadevano sulla gestione corrente con necessita' costante di ricorso ad anticipazioni da parte della proprieta', quanto meno nella fase precedente al disposto sequestro. Cio' riferito, non senza precisare come di quanto sopra e' stata costantemente informata l'autorita' giudiziaria, che ha adottato ogni opportuno provvedimento senza, peraltro, nulla eccepire sull'operato degli scriventi custodi giudiziari, sempre finalizzato alla salvaguardia del patrimonio posto sotto sequestro giudiziario''

Assolto Pagliuso, Pittelli “I PM vogliono la gogna pubblica”

08/10 "Ancora una volta, l'ennesima degli ultimi anni, sono state smentite le ipotesi accusatorie di un' inchiesta che riguardava personaggi di rilievo della società calabrese. L'ex presidente del Cosenza calcio, Paolo Fabiano Pagliuso, ed altre 12 persone arrestate nel marzo del 2003 sono state assolte dai reati loro ascritti". Lo sostiene, in una nota, Giancarlo Pittelli, senatore di Forza Italia e presidente del Catanzaro calcio. "Assolti - aggiunge Pittelli - come quasi tutti coloro che furono coinvolti dai medesimi magistrati, nell'inchiesta sui lavori autostradali dell'Anas. Assolti come tanti altri personaggi calabresi, più o meno noti, la carriera dei quali è stata travolta insanabilmente da improbabili attività investigative di alcuni pm. L'impressione che il cittadino comune avverte è che i magistrati sembrano inseguire, più che l'accertamento della fondatezza di una notizia di reato, lo scopo di decretare la 'gogna' pubblica di chi ha la malaugurata sventura di finire nelle grinfie di un'attività accusatoria da tempo priva di una serena e obiettiva ricerca della verità e che provoca danni irreparabili e non più tollerabili. Ed il mio pensiero non va soltanto a chi ne viene direttamente e ingiustamente coinvolto, ma anche, per esempio, ai dipendenti impiegati nelle attività produttive di Pagliuso, penso ai cittadini che hanno dovuto subire per anni l'assurdo sequestro dei cantieri autostradali, e anche ai tifosi e avversari del Cosenza calcio 1914. Non vi è e non vi potrà mai essere un equo risarcimento per costoro, come non ci sarà per persone perbene e innocenti come il Direttore dell'Anas, Minenna, la carriera professionale del quale è stata recisa da un arresto e da un'accusa rivelatasi poi del tutto infondata. La nostra terra, come forse nessun'altra, ha bisogno di un'amministrazione della giustizia efficiente e dotata della più alta professionalità. Il sistematico fallimento di gran parte delle più importanti inchieste giudiziarie degli ultimi tempi, mi lascia, quindi, non soltanto sconcertato perché mi indigna la facilità con la quale si procede all'arresto di persone che poi sistematicamente vengono assolte in sede decisionale, mi indigna la mancanza di alcun ammenda a carico di chi si rende, in questo caso sì colpevole, di 'cancellare' la pubblica dignità di tante persone perbene, perché è desolante constatare che anche dinanzi alle continue sconfitte subite, anche dinanzi le lacerazioni sociali e i dolori umani causati, non sembra minimamente sussistere, nella mente e nell'animo di alcuni pm , un momento di riflessione sul dovere e la necessità di modificare il proprio modo di operare. Essi continuano a levare la mannaia dell'accusa a destra e a manca, senza limiti, riempiendo le pagine dei quotidiani di visi e nomi più o meno noti, tutti presunti colpevoli, la maggior parte di loro vittime innocenti".

Precedenti

Processo Lupi: L’ex patron del Cosenza, Pagliuso, assolto. Nel dispositivo si indica una documentazione falsa. E ora chi ci restituisce l’immagine sportiva persa?

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