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Cronaca
Ucciso il vicepresidente del Consiglio della Regione Calabria

 

 

Un mese dopo l’omicidio Fortugno. De Sena: “Lo Stato c’è. Dai giovani una lezione di civiltà”. La vedova "Un momento di dolore non di parole". Catanese: "Il cerchio si sta stringendo". Loiero: "Un canale speciale per la Calabria". Montezemolo: "Dopo la marcia di Locri, ottimista per il futuro"

15/11 ''In un momento come quello attuale, in cui l' emozione e' intensa per l' omicidio di Francesco Fortugno, vogliamo lanciare alla Calabria ed ai calabresi un messaggio positivo: lo Stato c' e' ed e' impegnato in tutte le sue componenti per consentire alla regione di affrancarsi dall' oppressione criminale''. Lo ha detto all' Ansa il prefetto di Reggio Calabria, Luigi De Sena, facendo riferimento al trigesimo dell' uccisione del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria. De Sena, cui il Consiglio dei ministri, all' atto della nomina, pochi giorni dopo l' assassinio di Fortugno, ha attribuito poteri di coordinamento nella lotta contro la 'ndrangheta, da quando e' arrivato a Reggio Calabria ha avuto una lunga serie di incontri con autorita' istituzionali. Nei giorni scorsi, a Locri, tra l' altro, ha incontrato la Commissione parlamentare antimafia e ieri, a Catanzaro, ha visto il presidente della Regione, Agazio Loiero. Ma il suo impegno e' stato soprattutto quello di incontrare i giovani di Locri e di altre aree della Calabria, che con la loro mobilitazione e le loro iniziative hanno richiamato lo Stato ad un maggiore impegno contro la 'ndrangheta, scrollandosi di dosso incrostazioni ed arretratezze. All' iniziativa di sabato scorso a Crotone promossa da Riferimenti i ragazzi che hanno incontrato De Sena e Rosa Calipari erano oltre mille. ''I giovani - ha detto De Sena - hanno fornito una grande lezione di civilta' e di maturita'. Un messaggio che siamo chiamati a raccogliere e sviluppare''. Il pensiero di De Sena, proprio in questi giorni, e' rivolto ai familiari di Francesco Fortugno, ed in particolare alla moglie, Maria Grazia Lagana', ed ai due figli, Giuseppe ed Anna. ''La mia solidarieta' nei loro confronti - ha detto De Sena - e' massima. Quello che posso assicurare e' che tutti siamo impegnati per dare una risposta alla loro domanda di giustizia per quanto e' accaduto e che lo Stato, in questo senso, non manchera' di dare una risposta forte ed efficace in relazione all' assassinio di Francesco Fortugno e contro la presenza sempre piu' invasiva della 'ndrangheta. Anche se la mia funzione, in questo senso, e' strategica, non avendo personalmente un ruolo diretto nelle indagini, che competono alla magistratura ed alle forze dell' ordine, posso assicurare che sara' profuso il massimo sforzo per consentire alla Calabria di svincolarsi dal giogo soffocante della criminalita' organizzata''.

A un mese dalla scomparsa di Fortugno la vedova ricorda: “E’ un momento di dolore non di parole”

''Domani ricorre il trigesimo della morte di mio marito. Questo e' il momento del dolore e della riflessione e non quello delle parole''. Sono queste le poche parole pronunciate da Maria Grazia Lagana', vedova di Francesco Fortugno, alla vigilia del trigesimo dell' omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, assassinato il 16 ottobre a Locri a Palazzo Nieddu, dove era stato allestito il seggio delle primarie dell' Unione. Insieme ai figli Giuseppe ed Anna, nella sua casa di Locri, Maria Grazia Lagana' continua a ricevere la visita di decine di amici e conoscenti che le esprimono la loro vicinanza ed il loro dolore. La partecipazione e la solidarieta' di tanta gente per quanto e' accaduto sono ancora intense e lei reagisce con la commozione e la riconoscenza che in questi giorni ha sempre dimostrato. Sentimenti che la moglie ed i figli di Fortugno hanno espresso soprattutto ai giovani di Locri che con la loro mobilitazione e le loro iniziative, ed in particolare con la marcia svoltasi il 4 novembre, hanno gridato il loro no alla 'ndrangheta ed alla cappa di criminalita' che opprime la Locride e l' intera Calabria. ''In questo momento - dice Maria Grazia Lagana' - non e' il caso di dire nulla. Se vorro' dire qualcosa, lo faro' dopo. Non mi sottrarro' ai commenti ed alle riflessioni, a distanza di un mese, su quanto e' accaduto, ma in questi giorni voglio stare un po' da sola''. Maria Grazia Lagana', insieme ai figli, partecipera' alla messa che domani, alle 15, sara' celebrata nella Cattedrale di Locri, la stessa chiesa in cui sono stati celebrati i funerali di Fortugno. Successivamente i partecipanti al rito si recheranno al cimitero per rendere omaggio alla tomba di Fortugno, che riposa nella cappella di famiglia

Procuratore Catanese: “Il cerchio si sta stringendo”

''L' operazione che ha portato a Locri all' arresto di quattro persone affiliate alla cosca Cordi' non ha afferenze con l' inchiesta sull' omicidio di Francesco Fortugno, in relazione alla quale, pero', possiamo dire che il cerchio nei confronti dei responsabili si va restringendo''. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Antonino Catanese, nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare i particolari dell' operazione della Polizia che ha portato ai quattro arresti di Locri. ''Il tutto - ha aggiunto Catanese - suffragato da una perfetta conoscenza della dinamica dell' agguato, ricostruita sulla base di testimonianze di assoluta attendibilita'''.

Loiero: “Ci vuole un canale speciale per la Calabria”

''Tutte le luci sono accese su di noi, forse per la prima volta dopo decenni. Abbiamo questi riflettori accesi e all'inizio c'e' stato anche un sentimento, se posso dirlo, anche di rimorso dell'opinione pubblica del Paese, per come la regione ha subito quanto e' accaduto. Mi chiedo allora perche' non si immagina un canale speciale per questa regione''. E' quanto ha detto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, questa sera a Catanzaro nel corso del convegno sul tema ''Il coraggio delle scelte''. ''Il 26 novembre verra' in Calabria - ha aggiunto - uno straordinario personaggio che e' Kerry Kennedy che si batte per i diritti sull'intero pianeta. E lei ha deciso di venire a Locri perche' pensa che in quel territorio sono stati elusi alcuni diritti di liberta'. Dei tre giorni che trascorrera' in Italia ha deciso di passarne uno con me e con i ragazzi della Locride. E allora, approfittando di questa luce ancora accesa, perche' non si puo' immaginare di dare un canale privilegiato, quasi come se ci fosse una sostanziale specialita' per questa regione? Perche' se veramente passa questo modello di riforma costituzionale credo che sara' difficile frenare l'insofferenza delle popolazioni''. ''Sono convinto - ha proseguito Loiero - che in Calabria accanto alla violenza della 'ndrangheta c'e' un altra violenza che e' quella di natura sociale. In certi comuni dove c'e' la rassegnazione rispetto alla disoccupazione, con un indice al 27 per cento, che e' il piu' alto d'Europa, c'e' una violenza di tipo particolare. E quindi un disoccupato che sa di essere disoccupato a vita incendia il portone del comune. Ma questa non e' la violenza del calabrese o dell'anarchico. Quindi, approfittando di questa condizione, si potrebbe trovare, tutti insieme oggi, un qualcosa da costruire che renda meno amara la nostra disparita' all'interno del Mezzogiorno''.

Montezemolo: “Dopo la marcia di Locri sono ottimista per il futuro”

''Quando ho visto quella manifestazione dei ragazzi a Locri mi sono sentito ottimista per il futuro''. E' quanto ha detto il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, a Lamezia Terme dove ha visitato l'area industriale

Adamo: la Regione impegnata come non mai per la legalità

''Chi ha pensato di uccidere Francesco Fortugno non avrebbe mai immaginato che la reazione e la controffensiva dello Stato e della societa' civile sarebbe stata quella che abbiamo conosciuto in questo mese''. Lo afferma, in una dichiarazione, Nicola Adamo, segretario regionale dei Ds e vicepresidente della Giunta regionale. ''Certamente - aggiunge Adamo - i killer e gli strateghi di questo delitto politico-mafioso non avrebbero mai immaginato che il giorno dopo il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, si sarebbe recato al Consiglio regionale per rendere omaggio alla memoria di Fortugno, dare onore alla famiglia di Fortugno e riconoscere quel palazzo come la casa della democrazia. Certamente costoro non avrebbero mai immaginato che in pochi giorni sarebbe stato nominato il superprefetto De Sena con poteri speciali che non sono stati riconosciuti a suo tempo neanche al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa quando fu inviato a Palermo. Il superprefetto De Sena ha gia' dimostrato forte tensione morale e professionale nella sua azione operativa di controllo del territorio e di avvio delle attivita' di coordinamento investigativo. Non avrebbero mai immaginato costoro che la societa' civile avrebbe risvegliato la propria coscienza democratica e che da Locri, dalla Calabria si sarebbe suscitato un moto di solidarieta' e di simpatia diffusa e senza precedenti nel Paese, in Europa ed addirittura in America. Ne e' testimonianza l' arrivo il 26 novembre a Locri di Kerry Kennedy nell' ambito della sua attivita' di missione per i diritti umani. Non avrebbero mai immaginato che i ragazzi di Locri sarebbero diventati il logo di un vero e proprio movimento giovanile che sta pervadendo e contaminando le scuole, le universita' e le citta' italiane. Non avrebbero mai immaginato una reazione delle istituzioni democratiche ad ogni livello''. ''Va dato atto al ministro Pisanu - afferma ancora Nicola Adamo - di un impegno straordinario che ha finora manifestato in questo mese. Va dato atto alla rete degli enti locali di una forte compattezza e solidarieta' per ripartire da Locri in un rilancio dell' azione antimafiosa per l' affermazione della legalita' e della democrazia. Non avrebbero mai immaginato che il presidente della Giunta, Agazio Loiero, la Giunta ed il Consiglio regionali si sarebbero attrezzati come mai e' avvenuto nella storia del regionalismo calabrese per iniziative straordinarie di contrasto alla capacita' di attrazione sociale dell' organizzazione criminale e mafiosa. Non solo si sta predisponendo un progetto per lo sviluppo e la crescita della legalita' della Locride e delle zone a piu' alta densita' mafiosa, ma la Regione sta provvedendo all' accelerazione di una legislazione e di un impegno straordinario per quanto riguarda alcune iniziative specifiche rivolte a colpire le attivita' di usura, del racket per affermare certezza di regole ai fini di limitare o impedire la penetrazione degli interessi mafiosi nelle attivita' economiche. Quindi la memoria di Franco Fortugno oggi viene elevata ad un forte impegno di tipo democratico e di massa. Certo sarebbe sbagliato che questo impegno non avesse un carattere permanente. E' per questo che in occasione della ricorrenza del trigesimo per quanto ci riguarda, come Democratici di sinistra, rinnoviamo quell' impegno e quel giuramento che abbiamo fatto sulla salma di Franco Fortugno per aprire un' altra fase in Calabria, un nuovo inizio, un vero e proprio salto di qualita' questa volta dello stato democratico per fare della Calabria una terra di liberta' e di civilta'''.


I calciatori del Catanzaro in campo con la maglia “siamo tutti calabresi”

15/11 Non solo i ragazzi di Calabria che con la maglietta “e ora ammazzateci tutti” gridano no alla violenza della ’ndrangheta. Anche i calciatori del Catanzaro gridano il loro no indossando in campo una maglietta con la scritta “siamo tutti calabresi” per richiamare l’attenzione nazionale sul grave problema della criminalità e dell’isolamento che soffoca la nostra regione. L’iniziativa è stata presentata questa mattina al presidente della Giunta, Agazio Loiero, da Claudio Parente e Massimo Poggi, vertici della società giallorosa, e dagli attaccanti Giorgio Corona e Florian Mirtay. Nel corso della sobria cerimonia sono stati offerti al presidente Loiero il gagliardetto della società e la nuova maglietta ufficiale della squadra del capoluogo che milita in serie B. Il dirigente Massimo Poggi ha anche annunciato al presidente della Regione e al sindaco di Locri, Carmine Barbaro, presente all’incontro, che fino alla fine del campionato tutte le scolaresche della Locride potranno assistere gratuitamente, con i loro striscioni di protesta contro la recrudescenza mafiosa, alle partite che il Catanzaro giocherà allo stadio “Ceravolo”.

Jovanotti ai ragazzi di Locri: “Non sentitevi soli”

''Non sentitevi soli nella vostra battaglia''. E' questo il messaggio rivolto da Jovanotti ai ragazzi di Locri, che hanno inscenato una serie di manifestazioni dopo l' omicidio di Francesco Fortugno, nel corso del concerto svoltosi a Reggio Calabria. Jovanotti ha anche dedicato ''ai ragazzi di Locri ed a tutti quelli che lottano'' la canzone ''Mi fido di te'', accolta con particolare entusiasmo dalle quattromila persone che affollavano il Palapentimele. ''Grazie per avermi accolto come un fratello di ritorno da un lungo viaggio'', ha esordito Jovanotti dopo aver raggiunto il palco. Quindi, prima di dare inizio al concerto, una citazione dantesca: ''Fatti non fummo a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza''. Un altro momento significativo del concerto e' stato quando Jovanotti ha eseguito ''Il mio nome e' mai piu''', accompagnato dalle immagini su un maxischermo del testo dell' articolo 11 della Costituzione in cui si afferma che ''L' Italia ripudia la guerra''.

 

Il 21 novembre manifestazione dell’Unione a Locri

Il 21 novembre Romano Prodi e tutti i leader dell'Unione si ritroveranno a Locri per una manifestazione in ricordo di Francesco Fortugno, il vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, ucciso lo scorso 16 ottobre davanti ad un seggio delle primarie. La manifestazione, da quanto si apprende dallo staff dei Verdi, dovrebbe tenersi nel tardo pomeriggio, presumibilmente alle ore 18.

Pezzotta: Non possiamo deludere i ragazzi della locride

''Noi non possiamo deludere questi ragazzi che sono scesi in piazza. Servono delle risposte subito ma non penso a grandi risposte''. E' quanto ha detto il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, questa sera a Catanzaro. ''Ci sono momenti - ha aggiunto - in cui i segni valgono di piu' di un grande progetto. Allora noi oggi, sindacati, Regione, Confindustria, perche' non generiamo un progetto per la Locride? Magari piccolo, ma che dia il senso del mutamento, del cambiamento''.

Aumentano le intimidazioni agli amministratori: sono 75 dice Legautonomie

Crescono in senso qualitativo e quantitativo le intimidazioni ai danni degli amministratori locali calabresi da parte della 'ndrangheta: dal 3 gennaio ad oggi sono state 75 le intimidazioni ai danni di amministratori locali (sindaci, assessori, consiglieri provinciali e regionali), registrate dallo speciale osservatorio di Legautonomie Calabria che, ogni anno, redige il Rapporto sulla sicurezza negli enti locali nella regione. Una casistica segnata, quest' anno, dall' omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Fortugno. Rispetto allo scorso anno, oltre al salto di qualita' segnato con il delitto del 16 ottobre a Locri, dalla lettura dei numeri emerge anche la crescita costante dei fenomeni di aggressione nei confronti dei rappresentanti delle istituzioni locali e regionali a tutti i livelli. A livello provinciale le rilevazioni dell' associazione autonomistica calabrese, mettono in luce, nel 2005, un aumento numerico esponenziale nella provincia di Catanzaro che si colloca al primo posto, con 29 episodi registrati (alcuni di particolare gravita' come l' incendio del portone del Municipio di Lamezia Terme il 20 aprile a pochi giorni dal rinnovo del Consiglio comunale dopo un lungo periodo di commissariamento e addirittura prima che si insediasse il Sindaco, il diessino Giannetto Speranza), rispetto ai 13 dello scorso anno che vedeva la provincia del capoluogo fanalino di coda. Segue Reggio Calabria con 15 episodi a fronte dei 20 del 2004 mentre Vibo Valentia si attesta, allo stato, a 16 episodi rispetto ai 21 dei precedenti dodici mesi. A Cosenza la statistica parla di 9 episodi a fronte dei 16 dello scorso anno qualcuno in piu' di Crotone dove se ne registrano 7 a fronte delle precedenti 11

Parlano i giovani: “Ucciso un simbolo”

''Uccidere Fortugno e' stato come uccidere un simbolo di Locri. Annamaria Pancallo e' una delle centinaia di studenti che a Locri, dopo l' omicidio di Francesco Fortugno, hanno deciso di dire basta alla 'ndrangheta scegliendo il modo piu' eclatante per farlo: andare in piazza e gridarlo ai quattro venti in una realta' che non era abituata a simili manifestazioni. La sua immagine con un megafono in mano ha fatto il giro di tutta Italia. Adesso, a un mese da quel delitto, Annamaria, 17 anni, studentessa del liceo classico Oliveti di Locri, parla con l' Ansa delle sue sensazioni dopo le reazioni spontanee delle scorse settimane. ''Il percorso - dice - e' lungo, molto lungo, ma comunque qualcosa e' cambiato. Nel nostro piccolo la campagna di sensibilizzazione che abbiamo avviato continueremo a portarla avanti. La mafia la combatte la magistratura, noi possiamo portare avanti i nostri ideali. Anche noi, in qualche modo, lottiamo contro la mafia. E' ovvio che gli strumenti necessari ce l' ha chi e' preposto a farlo, magistrati, giudici, il super prefetto De Sena e poi lo Stato a livello centrale''. Tra tutti i politici incontrati in queste settimane, e sono stati molti, Annamaria cita il nome di due donne: l' assessore regionale alla sanita', Doris Lo Moro, ed il consigliere regionale, Liliana Frasca'. ''Ci sono state molto vicine - dice - Faccio i loro nomi perche' sono donne ed in quanto donna mi sento vicina a loro. Tutti i politici, comunque, hanno capito che se i giovani sono cosi' stanchi di quello che accade nella nostra societa' e' ora di cambiare''. Ma dove affonda questa volonta' di cambiamento ed il coraggio di scendere in strada in una realta' difficile come quella della locride? ''Sono anni - afferma Annamaria - che i miei genitori, come quelli di tanti altri ragazzi, mi hanno educato al rispetto della legalita' e della liberta' dell' altro. Anche i nostri professori ci hanno sempre insegnato a rispettare il prossimo e le leggi. Perche' le manifestazioni dopo l' omicidio Fortugno? Perche' era il momento opportuno per farlo. Tutte le iniziative, la prima in particolare, sono nate col cuore. Noi ragazzi siamo arrivati al culmine della sopportazione. E' stato ucciso un uomo, Fortugno, che, metto la mano sul fuoco, con la mafia non aveva a che fare. Un uomo onesto che si e' sempre battuto per i diritti della sua terra. Lui e' diventato un martire, un eroe, anche se ritengo che una societa' che debba avere eroi non sia una societa' civile''. Annamaria non si nasconde le difficolta' del percorso di legalita' intrapreso da lei e dai suoi compagni. ''La mafia - afferma - e' fatta di soprusi e prepotenze, di mafiosita'. Anche nelle nostre scuole. La mia, forse, e' stata sempre una sorta di oasi, ma anche da noi ci sono certi atteggiamenti. E' successo anche in questi giorni. Un ragazzo ha tirato uno schiaffo senza motivo ad un altro. Tutti noi ci siamo schierati per fargli capire che cosi' e' sbagliato. Il fenomeno ancora esiste, ma si e' attenuato. Non possiamo pensare di cambiare la mentalita' di un diciassettenne in un mese. E' un lavoro vero e proprio che richiede molto piu' tempo''. Annamaria, comunque, non ha dubbi e prima di salutare, col suo volto pulito, si dice ''fiduciosa per il futuro''

Possibili sviluppi nell’inchiesta Fortugno dopo l’arresto dei quattro appartenenti al clan Cordì. Avevano una calibro 9, come quella usata per il politico calabrese, bombe e bazooka"

 

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In 15 mila a Locri contro la ndrangheta. Maria Grazia Laganà: “La speranza di questi giovani mi sorregge”

A Locri in tantissimi, soprattutto giovani, a gridare la voglia di cambiare di una regione intera. Partita la marcia (video).

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Omicido Fortugno: Si indaga tra le carte di Fortugno. Adamo: “Lo Stato sia parte civile nei processi per mafia

Omicido Fortugno: Si indaga sulla sanità. Fortugno stava contrastando interessi “importanti”. De Sena. “Riflettori dello Stato sempre accesi sulla Calabria”. Anna e Giuseppe Fortugno ai giovani: "siamo con voi"

Omicido Fortugno: Scendono in campo gli 007 dei servizi. La sanità pista privilegiata. L'omicidio è avvenuto con l'avallo delle cosche locali

Omicido Fortugno: Le indagini, mentre si attendono le perizie balistiche, puntano sulla sanità. La DDA apre un'inchiesta sulla fuga di notizie. Nuove adesioni alla marcia del 4.

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Omicido Fortugno: Minniti: definisce un quadro inquietante le telefonate al Viminale. Pisanu replica "non lasceremo nulla di intentato". Loiero: "Lo stato deve far sentire la sua presenza”

Omicido Fortugno: Numerose le lettere di solidarietà inviate a Loiero: “Presidente, resisti e vai avanti” Montezamolo "Sensibilizzerò le istituzioni". Scatta il piano di controllo di PS, CC e Gdf. Corbelli chiede di non assegnare il posto vacante di Fortugno.

Omicido Fortugno: Varato il programma straordinario di Pisanu contro la ndrangheta dopo un summit al Viminale. Informato il Presidente Loiero. Due ipotesi nelle indagini

Il Ministro Pisanu riferisce alle Camere e propone le nuove direttive per combattere la ndrangheta. Loiero: "Se cala l'attenzione lo uccidiamo ancora".

In tantissimi ai funerali di Fortugno, Mons. Bregantini: La mafia vuole dominare la politica. Indagini ad un punto delicato

Cossiga contro Macrì: “Con i magistrati politicizzati non si combatte la ndrangheta”. Mancini: “Parte delle istituzioni non hanno fatto il proprio dovere”. Castelli “Adeguato il numero dei magistrati

Il Presidente Ciampi ha reso omaggio alla salma di Fortugno ed ha ribadito “Calabresi reagite, l’Italia è con voi

Le Amministrazioni pubbliche ricordano Fortugno. Ancora reazioni dal mondo politico.

 

 

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