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Cronaca
Sindaco di Sinopoli sotto tiro

 

Nuova intimidazione al Sindaco di Sinopoli che medita di molalre. Incendiato un furgone. Loiero: “Affrontare la situazione”. Lumia “Dare una risposta ferma”. Tripodi “fare luce su episodi”

13/11-(servizio a cura di Giampaolo Cataldo)- Torna alla ribalta della cronaca, suo malgrado,il sindaco di Sinopoli.Un furgone in disuso di proprieta' del primo cittadino, Domenico Luppino, e' stato incendiato nella notte da sconosciuti. Il mezzo era parcheggiato in un deposito alla periferia di Sinopoli dove il sindaco, che e' anche imprenditore edile, ha custodito altri attrezzi della sua azienda. L'episodio e' stato denunciato ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Non e' la prima volta che il sindaco di Sinopoli subisce intimidazioni o danneggiamenti. Le intimidazioni nei confronti di Domenico Luppino hanno avuto inizio tre anni fa quando, dopo aver ufficializzato la sua candidatura, gli venne recapitata una lettera nella quale veniva minacciato. Nella missiva si diceva anche a Luppino di ritirare la sua candidatura a sindaco di Sinopoli. Dalla lettere si sono susseguiti una serie di attentati ed intimidazioni. Il 27 ottobre scorso alcuni sconosciuti gli hanno avvelenato il cane di razza pastore tedesco che era nella sua azienda agricola. Precedentemente a Luppino erano stati danneggiati alcune decine di alberi di ulivo. In Calabria il fenomeno delle intimidazioni agli amministratori pubblici e' in forte crescita. Si e' passati dalle 41 intimidazioni avute nel 2000 alle 89 dell'anno scorso. Il dato, che segna piu' di un raddoppio nell'incidenza di eventi criminali, emerge dal rapporto sulla sicurezza negli enti locali realizzato da Legautonomie Calabria. Dallo studio di Legautonomie viene fuori che la provincia di Reggio Calabria e' saldamente in testa per numero di episodi, 33 (il 41% del totale), mentre in coda si colloca Crotone con sette. In mezzo, ci sono Vibo Valentia con 23 episodi, Catanzaro 15 e Cosenza con 11.
''Dopo quest'ultimo episodio credo che non ci sia proprio nessuno spiraglio. Ecco perche' sto seriamente meditando di lasciare il mio incarico di sindaco''. E' quanto dichiara il sindaco di Sinopoli, Domenico Luppino, dopo aver subito l'ennesima intimidazione. ''C'e' una recrudescenza continua nei miei confronti - ha aggiunto - senza che accada nulla per fermarla. Dopo l'incendio del furgone sta arrivando il momento della rassegnazione. E' un continuo di minacce, di avvertimenti, di paura. Chi sta compiendo tutto questo non si e' fermato nemmeno dinanzi alla tomba di mio padre ed al mio cane che e' stato avvelenato qualche settimana fa. Le istituzioni mi sono vicine ma vorrei anche qualche risultato si vedesse. Comprendo benissimo che le indagini hanno bisogno di tempi tecnici ma la mia situazione e' ormai ad un livello di saturazione''. ''Sono certo - ha concluso Luppino - che tutte queste minacce sono legate alla mia attivita' amministrativa. Non vedo quale altre motivo puo' esserci considerato che non ho contrasti con nessuno. Ovviamente tutta questa serie di attentati sta provocando anche paura tra i miei familiari che non sanno spiegarsi cosa sta accadendo. E' una situazione difficile ecco perche' credo che sia doveroso un segnale forte che ponga fine a questa vicenda''.

Loiero, affrontare situazione

''L'ennesima e vile intimidazione contro il sindaco di Sinopoli, Domenico Luppino, ci fa capire quanto sia diventato alto il livello di arroganza dei clan che intendono condizionare massicciamente le amministrazioni locali. La vicenda di Sinopoli e del suo sindaco democraticamente eletto deve essere affrontata con decisione da tutti coloro che hanno titolo per farlo, inquirenti, magistrati e politici''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, il quale oggi pomeriggio ha espresso personalmente ''vicinanza e solidarieta'', anche a nome di tutti i calabresi, al sindaco Luppino. ''Quello che sta avvenendo a Sinopoli - ha aggiunto - e quello che avviene con triste frequenza in altri centri della Calabria nei confronti di sindaci, amministratori e imprenditori non e' piu' tollerabile. Alla reazione delle coscienze, alla rivolta dei giovani deve aggiungersi una ferma immediata e visibile azione dello Stato per dare certezza di futuro alla Calabria intera''.

Lumia, dare risposta ferma

''In Calabria continua la pressione costante delle cosche della 'ndrangheta contro gli amministratori pubblici, contro Luppino si sono gia' verificati molti atti intimidatori che cercano di condizionare la sua attivita' di sindaco''. E' quanto sostiene il capogruppo dei Ds in commissione Antimafia, Giuseppe Lumia, circa l'ennesima intimidazione al sindaco di Sinopoli, Domenico Luppino. ''A queste minacce - ha aggiunto - bisogna dare una risposta ferma da parte di chi ha il compito di assicurare il controllo del territorio da parte dello Stato. Il sindaco Luppino deve sentire immediatamente l'impegno a garantire la sua sicurezza e bisogna individuare e assicurare alla giustizia chi continua a minacciarlo''. ''Questo servira' - ha concluso - non solo ad assicurare lo svolgimento corretto della vita democratica a Sinopoli ma anche a garantire a tutti gli amministratori onesti che non verranno lasciati da soli''.

Tripodi (pdci), fare luce su episodi

''Voglio esprimere netta condanna nei confronti dell'ennesimo atto intimidatorio che viene compiuto nei confronti di Domenico Luppino. Purtroppo e' una serie infinita di intimidazioni e minacce che colpiscono da troppo tempo il sindaco di Sinopoli e che non si e' riusciti a interrompere''. A dichiararlo in una nota è l'assessore regionale e segretario del Pdci della Calabria, Michelangelo Tripodi, circa le intimidazioni al sindaco di Sinopoli. ''Nell'esprimere - ha aggiunto - la mia solidarieta' e quella del Pdci a Domenico Luppino, cui dichiaro di sentirmi vicino in questo momento particolare e difficile, esprimo l'auspicio che finalmente si faccia luce sui responsabili di questi atti vigliacchi e criminosi di cui e' vittima. Si faccia luce su tutti gli atti criminali che la 'ndrangheta ha compiuto in questi ultimi tempi a cominciare dall'assassinio di Francesco Fortugno''. ''In tal senso - ha concluso Tripodi - spero che l'avvento di Luigi De Sena nella sua nuova qualita' di prefetto di Reggio Calabria possa portare i risultati sperati in termini di contrasto forte contro la criminalita' organizzata e di rilancio della legalita' e della sicurezza dei cittadini''.

 

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